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Il caso nella frazione di Mesola

Dieci migranti ospiti a Monticelli. Parte la raccolta firme, cresce la preoccupazione

Dieci migranti ospiti a Monticelli. Parte la raccolta firme, cresce la preoccupazione

Le parole di Domenico Bedin: «Accoglieteli ed esigete di poterli conoscere, di guardarli in faccia». Dalla Consulta: «Il nostro paese non ha nulla da offrire. Integrazione troppo difficile»

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Monticellli L’annuncio dell’arrivo dei migranti a Monticelli ha scaldato non poco gli animi, tanto che è partita una raccolta firme. «Non vogliamo l’accoglienza forzata in un paesino che non ha nulla da offrire – dicono dalla Consulta -, il nostro resta un secco no».

Arrivano a Monticelli anche la parole di Domenico Bedin. «Sei cristiano e vai in chiesa, accogliere uno straniero è ricevere Cristo. Non aprirgli la porta significa rifiutare Lui. Tutti pensate che molte vostre famiglie sono immigrate dal Veneto o da altre regioni quando c’era miseria. E quanti poi sono emigrati anche in paesi lontani», dice l’ex don. «Dite che anche voi vivete la difficoltà di essere pochi, con pochi servizi e lontani da tutto. Ma ricordate che nessuno è così povero da non poter spezzare quel poco che ha e ricavarne gioia. Pensate alla grande storia del Consorzio degli Uomini di Massenzatica...Erano poveri ma solidali ed è stato il coraggio di stare uniti che vi ha portati ad essere un esempio». Per Bedin, «accogliere questi profughi può essere una opportunità. Tra voi certo ci sono uomini e donne che hanno la possibilità di accompagnare, insegnare, coinvolgere nella vita del paese e nelle attività di volontariato i giovani che verranno. Mettetela come condizione dell’apertura del centro. Esigente di poterli conoscere di guardarli in faccia... di conoscere le loro storie e le loro aspirazioni. Seguite i percorsi sanitari e burocratici a cui saranno sottoposti. Vigilate e aiutate perché imparino la lingua italiana. Divertitevi a conoscere i loro cibi e fate conoscere i vostri. Appena avranno il primo soggiorno saranno utili in campagna e per loro sarà bello mandare i primi soldi alle loro famiglie. Insomma, non lasciatevi condizionare dai soliti seminatori di egoismo e paura. Restate umani». Sul caso è intervenuto anche il vescovo Gian Carlo Perego

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