Beni confiscati alle mafie, in provincia di Ferrara già 54 in gestione
In città e provincia destinate 19 proprietà e 6 in scadenza: molti beni arrivano gravati da anni di incuria, ristrutturazioni costose, ipoteche e debiti. Dove sono
Ferrara Trent’anni fa, con un milione di firme, l’Italia scelse di ribaltare un paradigma: ciò che la criminalità organizzata aveva sottratto alla collettività doveva tornare alla collettività. Era il 1996 e nasceva la legge 109, punto di svolta nella gestione dei patrimoni mafiosi. Oggi quell’eredità è custodita dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati (Anbsc), cui spetta il compito di gestire il processo di destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata come appartamenti, terreni, società e locali e trasformarli in strumenti utili per enti pubblici e comunità.
La difficoltà principale è nota: molti beni arrivano gravati da anni di incuria, ristrutturazioni costose, ipoteche e debiti che spesso scoraggiano gli enti potenzialmente interessati. Eppure, anche nella provincia di Ferrara, la rete del riutilizzo continua a crescere, seppur lentamente. Secondo gli ultimi dati Anbsc, sul territorio provinciale sono 54 gli immobili attualmente in gestione e 19 quelli già destinati. La città di Ferrara non ha beni destinabili – cioè pronti per essere richiesti dagli enti – mentre a comparire sulla piattaforma dell’Agenzia sono soltanto due comuni: Berra e Poggio Renatico.
A Berra risultano quattro immobili pronti per la destinazione e in scadenza il 10 dicembre: un’abitazione indipendente di 126 metri quadrati, stimata oltre 73.700 euro, un posto auto, valutato 6.080 euro e altre due unità immobiliari, anch’esse stimate 6.080 euro ciascuna (anche se non definite). A Poggio Renatico i beni destinabili sono due: un appartamento in condominio del valore di 103mila euro e un posto auto di 31 metri quadrati con valore stimato 15mila euro.
Più articolata la mappa dei 19 beni già destinati. Le proprietà si distribuiscono in quattro comuni: Ferrara, Argenta, Portomaggiore e Comacchio. In città l’Agenzia indica quattro unità immobiliari a uso abitativo. A Portomaggiore figurano tre terreni agricoli, tutti però fuoriusciti dalla gestione dell’Ansbc. Il comune più interessato è però Argenta, con otto immobili, di cui un fabbricato commerciale-industriale con annesso terreno edificabile, consegnati a un Comune non specificato. A questi si aggiungono un’ulteriore struttura commerciale (stalla/scuderia), due abitazioni – tra cui un’abitazione indipendente e un box/autorimessa – altre due unità definite in un fabbricato rurale e un terreno agricolo, tutti trasferiti per finalità sociali al patrimonio degli enti territoriali, in particolare del Comune di Argenta.
Infine Comacchio, con quattro beni, tra cui un’abitazione indipendente a Lido di Pomposa e un appartamento a Lido degli Scacchi, destinati a un ente locale non specificato. A questi si aggiungono una villa con terreno agricolo in viale Libia a Lido delle Nazioni, trasferita agli enti territoriali e affidata nell’agosto 2023 al Comune di Comacchio per finalità sociali e casa rifugio.
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