Nuova attività all’ex zuccherificio di Comacchio con Fri-El, fotovoltaico e 40 addetti
L’azienda ha sottoscritto un preliminare d’acquisto. Prevista anche la collaborazione con l’Università di Ferrara e la creazione di un parco pubblico
Comacchio L‘area dell’ex zuccherificio di Comacchio, dopo trent’anni di abbandono, potrà rinascere. Così, un pezzo di territorio comunale comacchiese, occupato da uno stabilimento che dall’inizio degli anni ’50 e quasi fino alla metà degli anni ’80 del secolo scorso, rappresentò un simbolo di riscatto sociale ed economico per la comunità del territorio, potrà essere riqualificato attraverso la realizzazione di un ambizioso progetto. Un intervento che si pone l’obiettivo di creare un polo produttivo sostenibile in grado di integrare innovazione, tutela ambientale e sviluppo economico locale. E che presenta grandi numeri: 1.500 metri quadrati di superficie edificabile recuperata, di cui 7mila riconvertita a verde, 25 ettari destinati all’installazione di un impianto fotovoltaico, previsione di 40 nuovi occupati, investimento pari a 25 milioni di euro da parte dell’azienda Fri-El Green House, che ha manifestato un concreto interesse per la definizione del progetto. Per questo ha sottoscritto con Sipro, proprietaria dell’area, un preliminare di acquisto.
Per presentare l’iniziativa, destinata alla realizzazione di un intervento che unisca transizione ecologica, innovazione e rigenerazione produttiva, è stato promosso ieri un incontro all’interno della Manifattura dei Marinati. Presenti la consigliera regionale Marcella Zappaterra, la vicesindaca di Comacchio Maura Tomasi, il presidente della Provincia Daniele Garuti, la rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, l’amministratore unico di Sipro Paolo Govoni, e l’amministratore Delegato di Fri-El Green House Florian Gostner. L’intervento si colloca in una più ampia politica di investimenti ad alta sostenibilità ambientale e forte innovazione tecnologica. Oltre che rappresentare un’opportunità concreta per coniugare riconversione energetica, nuova occupazione qualificata e valorizzazione delle vocazioni territoriali.
Coordinando gli interventi, Zappaterra ha sottolineato come «il recupero dell’ex zuccherificio è tra gli interventi che sanano una ferita importante sul territorio restituendo uno spazio pubblico a cittadini e ricercatori. Un esempio di collaborazione tra istituzioni ed azienda in grado di aprire una nuova stagione di sviluppo per la provincia di Ferrara». Per Tomasi, «si tratta di un progetto che apre la strada alla riqualificazione del comparto interessato e che porta con sé una visione di sviluppo sostenibile. L’area, in parte, diventerà un parco urbano collegato al centro storico da una pista ciclabile, mentre due nuovi stabili ospiteranno funzioni produttive e un centro ricerche Unife». Garuti ha parlato di «riqualificazione importante per un progetto inaspettato con vantaggi significativi per il Basso Ferrarese e per l’intera provincia». Per la rettrice Ramaciotti, «questo progetto potrà decollare a seguito di un lavoro di squadra compiuto a livello istituzionale, imprenditoriale e universitario e si realizza con significativi requisiti e contenuti di sostenibilità ed innovazione, potrà generare valore per la collettività. L’Ateneo contribuirà alla creazione del Centro per l’Ecologia applicata e per il monitoraggio ambientale delle Valli del Delta del Po. Da anni i nostri gruppi di ricerca lavorano nel Delta e a Comacchio per conoscere, proteggere e valorizzare questi ecosistemi straordinari. Gli ambiti sono tantissimi: dall’allevamento estensivo dell’anguilla e dei molluschi bivalvi — come la vongola verace filippina — alla conservazione degli ambienti costieri e di transizione». Per Govoni, «è un progetto che guarda al futuro che contribuirà a creare valore per il territorio. Per questo Sipro crede nel potenziale di questo intervento in grado di coniugare rigenerazione, innovazione e responsabilità ambientale, diventando motore di crescita economica e sociale».
Gostner ha ricordato che «il progetto di riqualificazione dell’area ex zuccherificio si inserisce nel più articolato Programma di sviluppo territoriale del Basso Ferrarese, reso possibile dalla collaborazione con la Regione e le istituzioni locali». Facendo rilevare che «sviluppo integrato, rigenerazione urbana ed economia circolare sono i princìpi su cui costruiamo un futuro sostenibile e inclusivo. L’impianto fotovoltaico sarà caratterizzato da una tecnologia di ultima generazione a bassissimo impatto ambientale e con interventi minimi sul suolo». Contestualmente, «l’area est sarà restituita alla comunità attraverso la realizzazione di un parco pubblico attrezzato e per l’insediamento universitario. Fri-El intende contribuire alla creazione di un modello di rigenerazione urbana e territoriale replicabile anche altrove».
Dopo la presentazione è intervenuto Manrico Mezzogori, storico componente della Consulta popolare che ha ricordato come il progetto definitivo dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. Mentre Marino Rizzati del Circolo Legambiente-Delta del Po ha chiesto che la progettazione venga inserita in un sito a disposizione di tutti. E ha preannunciato la costituzione di un comitato per seguire i successivi aspetti del progetto.
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