Boom di farmaci dimagranti, aumento delle richieste a Ferrara ma senza picchi
Scoppia il caso dopo che una donna di Padova si è iniettata una dose di insulina spacciata come Ozempic su internet. Spopolano le truffe e i rischi aumentano
Ferrara Mounjaro, Wegovy, Ozempic e Rybelsus. No, non sono personaggi di racconto fantasy ma rappresentano il “Santo Graal” del dimagrimento veloce che sta prendendo sempre più piede in Italia. Il primo farmaco si basa sul Tirzepatide come principio attivo, mentre i restanti contengono Semaglutide ed entrambi agiscono su alcuni recettori del cervello denominati GLP-1, deputati alla regolazione della fame aumentando il senso di sazietà.
Oltre a regolare l’appetito tali medicine rallentano lo svuotamento gastrico dopo i pasti prolungando quindi il senso di pienezza. In origine però non era questa la loro funzione bensì il trattamento del diabete di tipo 2, in quanto questi farmaci aiutano a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue. Se prescritti per quest’ultimo scopo, il Servizio sanitario nazionale copre le spese, mentre se questi rimedi vengono prescritti ai fini del dimagrimento il costo è a carico dell’utenza. E non si tratta di una spesa banale dato che il trattamento, che richiede una somministrazione alla settimana e che deve proseguire per lungo tempo, può arrivare a costare dai 200 ai 600 euro al mese in base ai dosaggi. Nel 2024 l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha rilevato un aumento del 78,7% per quanto riguarda questi farmaci per un giro d’affari che sfiora gli 80 milioni di euro.
Interpellati, i farmacisti ferraresi sono concordi: «La richiesta dipende molto dalle zone. Ci sono stati aumenti nell’ultimo anno ma non abbiamo ancora visto enormi picchi di richieste». In alcune farmacie però «non è sempre facile riuscire ad avere un approvvigionamento di questi prodotti. Ogni farmacia è un po’ un’azienda a sé stante dunque se da altre parti ci sono molte richieste è inevitabile che la “coperta” si accorci. È inoltre sempre bene ricordare che questi farmaci vanno assunti esclusivamente dietro prescrizione medica». Quest’ultima specifica non è da sottovalutare. L’indubbia efficacia del farmaco, che spopola ad esempio negli Stati Uniti, ha portato molte persone a cercare metodi alternativi per l’acquisto a prezzi più convenienti soprattutto tramite internet. Le truffe però sono dietro l’angolo come ha dimostrato il caso della donna di Padova che si è inconsapevolmente iniettata una dose di insulina, finendo in coma, la quale le era stata spacciata come Ozempic proprio in rete.
Il problema, spiega il presidente di Federfarma Veneto Andrea Bellon al Corriere della Sera, sta «nelle tante persone che invece non si rivolgono allo specialista ma si fanno convincere dal passaparola rivolgendosi poi alle farmacie virtuali sul web. Inoltre questi farmaci vanno conservati a una temperatura compresa tra 2 e 8 gradi».
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