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Ferrara, seppelliscono la bara di una signora. Ma la salma è ancora in ospedale

Daniele Oppo
Ferrara, seppelliscono la bara di una signora. Ma la salma è ancora in ospedale<br type="_moz" />

Esequie celebrate 10 giorni fa probabilmente con un feretro vuoto: oggi la verifica anche per scongiurare che non sia stato sepolto il corpo sbagliato

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Ferrara Se in mezzo non ci fossero almeno una persona deceduta e il dolore di conoscenti e familiari, sarebbe quasi una vicenda da film comico, con un funerale fatto a una bara vuota e la donna da seppellire che invece era adagiata ancora nella cella frigorifera di un ospedale.

E che quella bara fosse vuota è perfino la migliore speranza che all’Amsef, l’agenzia di onoranze funebri controllata dal Comune di Ferrara, si augurano di vedere confermata dalla realtà questa mattina, quando verranno effettuate le operazioni di estumulazione, ovvero di estrazione della salma dal loculo nel quale è stata riposta la bara.

Tutto parte il 10 novembre, quando a Ferrara sono stati effettuati i funerali di una donna di 86 anni deceduta all’ospedale del Delta di Lagosanto, dove la salma era stata tenuta fino alla celebrazione dei funerali. Dopo alcuni giorni, proprio dall’ospedale della provincia è arrivata una comunicazione ad Amsef per sapere quando sarebbe avvenuto il ritiro del corpo della signora, che era ancora conservato nelle celle frigorifere proprio in attesa della sepoltura.

E così l’agenzia funebre comunale ha iniziato a ricostruire quanto avvenuto, accorgendosi di aver compiuto probabilmente un grosso errore. Secondo quanto risulta, l’Amsef aveva richiesto a un’agenzia privata di trasportare all’ospedale una bara per la signora e poi avrebbe provveduto essa stessa, con i proprio operatori, alle restanti operazioni, dall’adagiamento della salma alla chiusura della bara, fino al trasporto a Ferrara per la cerimonia funebre. Qualcosa è andato storto, forse per un problema di comunicazione interno. Gli operatori di Amsef, a quanto si apprende, avrebbero trovato la bara chiusa e non avrebbero verificato che effettivamente vi fosse una salma dentro, procedendo immediatamente alla saldatura necessaria per la chiusura ermetica prevista per legge, e al successivo trasporto in città. Nemmeno il peso della bara durante il trasferimento sembra aver fatto insorgere sospetti.

Poi i funerali svolti regolarmente e infine la comunicazione da parte dell’ospedale di Valle Oppio, che ha creato momenti di sconcerto e un po’ di agitazione in Amsef per cercare di ricostruire cosa fosse successo e, soprattutto, come sia potuto accadere un disguido del genere, fonte quantomeno di fortissimo imbarazzo.

Da qui la decisione di avvisare prima la figlia della signora deceduta per comunicarle l’accaduto e poi presentare un esposto, firmato dall’amministratore unico Giacomo Gelmi, alla Procura di Ferrara con l’obiettivo di ottenere il via libera all’estumulazione e compiere le verifiche del caso. Di fatto oggi è aperto un fascicolo d’indagine di tipo conoscitivo, senza indagati e senza reati individuati.

L’estumulazione è in programma per questa mattina, per chiarire se siano stati fatti i funerali con una bara completamente vuota oppure, ed è l’ipotesi forse peggiore tra due alternative non proprio gradevoli, se siano stati fatti alla persona sbagliata. La prima sembra, al momento, l’ipotesi che appare più plausibile, anche perché non risultano esserci state salme reclamate e non trovate o segnalazioni dal Delta in merito a cadaveri non più presenti e “spariti” senza spiegazione.

Una volta chiarito il mistero si dovrebbe procedere immediatamente con la tumulazione della salma della signora, dandole finalmente degna sepoltura, immaginiamo con profluvio di scuse da parte di Amsef. 

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