Ferrara, a Medicina l’ora degli esami: «Ci provo, ma quanto stress»
La prima sessione di prove dopo le lezioni del semestre filtro
Ferrara È terminato il semestre filtro con la prima giornata di esami, che ieri ha coinvolto simultaneamente gli studenti di 44 atenei italiani. Dopo mesi trascorsi tra lezioni, frequenza obbligatoria e prime esperienze di vita universitaria, è arrivato il momento decisivo: solo una parte dei candidati potrà proseguire nel percorso verso l’immatricolazione al corso di laurea in Medicina. A livello nazionale, oltre 53mila studenti si sono iscritti alla prova di ieri, pari all’87 per cento di coloro che avevano iniziato il semestre aperto a settembre. I posti disponibili sono poco meno di ventimila, un numero in crescita rispetto agli anni precedenti, che permetterà a circa uno studente su tre di continuare il percorso. Una parte degli iscritti iniziali non si è presentata: alcuni perché non hanno raggiunto il minimo del 51 per cento di presenze richieste, altri perché hanno preferito puntare direttamente al secondo appello previsto per il 10 dicembre. La prova non è un test di accesso tradizionale, ma un vero esame suddiviso in tre insegnamenti fondamentali: chimica, fisica e biologia. Tra queste discipline, è stata proprio fisica a raccogliere il maggior numero di timori, come dimostrano anche i dati nazionali, che registrano un numero leggermente inferiore di iscritti per questo insegnamento rispetto agli altri due. La partecipazione è stata molto alta negli atenei del Nord, con Genova che ha raggiunto il 100 per cento dei presenti rispetto agli iscritti al semestre filtro, e con percentuali superiori al 90 per cento in città come Udine, Brescia, Firenze e Padova. Nelle grandi città del Centro-Sud, come Roma e Napoli, invece, la partecipazione è risultata più bassa. Ogni prova ha previsto quarantacinque minuti di tempo per rispondere a trentuno domande, tra quesiti a risposta multipla e altri a completamento, con una pausa di quindici minuti tra un insegnamento e l’altro. Per superare l’appello, gli studenti dovranno ottenere almeno diciotto trentesimi in tutte e tre le materie. I risultati saranno pubblicati sul portale Universitaly il 3 dicembre; chi non sarà soddisfatto del punteggio potrà ritentare l’esame nel secondo appello, rinunciando però al voto precedente. La graduatoria nazionale di merito, che stabilirà chi potrà immatricolarsi al secondo semestre, sarà pubblicata il 12 gennaio 2026.
A Ferrara, sede tra le più frequentate del semestre filtro, gli studenti sono arrivati a Ferrara Expo fin dalle prime ore del mattino, entrando dal retro della Fiera, come indicato dall’Università. L’ansia era palpabile, soprattutto tra chi affrontava per la prima volta un esame universitario vero e proprio. Molti hanno sottolineato come il semestre filtro sia stato intenso e impegnativo, soprattutto per chi proveniva direttamente dalle scuole superiori e non era abituato a una mole di studio così consistente. Lidia, studentessa del liceo classico che aveva inizialmente optato per un altro percorso universitario prima di orientarsi verso Medicina, ha raccontato come questo semestre le abbia permesso di acquisire basi che da sola non avrebbe saputo costruire. Al suo fianco, il fidanzato Edoardo, studente di Fisica, che l’ha sostenuta nello studio e nei momenti di ansia.
Alessandro Capri ha invece evidenziato come la difficoltà maggiore sia stata trovare il giusto ritmo tra lezioni e studio, mentre Mattia Gatti ha parlato di un semestre utile ma con margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la gestione del carico di lavoro. Più critico Riccardo Bianconcini, che ha espresso dubbi sulle domande a completamento, considerate da molti studenti e docenti un possibile terreno di ricorsi. Da Aragona Euridice: «È stato un semestre particolare, una prima volta per tutti, quindi anche i professori hanno dovuto tararci su come guidarci o darci una mano. Anche a livello di esame, domande e modalità molto generali». Silvana dalla provincia di Taranto: «Tra un settembre “chill” e un mese di malattia, è stato stress misto lacrime». Vittoria da Mantova: «Farò tutti e tre gli scritti, vale la pena provarci – afferma – avevo già frequentato un anno di università, un mese in più avrebbe fatto comodo». In tutta Italia, intanto, gli studenti si sono preparati con intensità, sfruttando anche le piattaforme digitali che, da luglio, hanno registrato milioni di esercitazioni e un netto miglioramento nei risultati medi, soprattutto in biologia e fisica.
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