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Ex Vm a Cento, sul cambio di contratto distanza tra azienda e sindacati

Davide Bonesi
Ex Vm a Cento, sul cambio di contratto distanza tra azienda e sindacati

Niente accordo, da dicembre gli incontri con le sigle nazionali

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Cento Fumata grigia, grigissima, quasi nera. Ieri c’è stato il lungo incontro fra i sindacati dell’ex Vm e la nuova proprietà, il gruppo Marval. Il tema è il nuovo contratto, considerando che ai lavoratori sarà applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore industriale, e non più il contratto specifico nazionale di lavoro. Questo comporta una serie di vantaggi che al momento impediscono l’accordo fra le parti.

Dai sindacati bocche cucite su come è andato l’incontro di ieri, la situazione è troppo delicata per uscire con dichiarazioni che potrebbero creare intoppi a una trattativa. Di certo quest’ultima si preannuncia lunga, lunghissima, perché le posizioni sono molto distanti e di fatto non c’è stato alcun passo in avanti rispetto al primo incontro della scorsa settimana, al quale ne era seguito martedì uno solo fra i sindacalisti. E questi ora sono di fronte a un altro dilemma, perché finito il lungo incontro si era inizialmente pensato a un’assemblea con i lavoratori per martedì 25, ma nel corso della serata anche su questo tema sono emersi pareri opposti e quindi su questo punto si attendono novità nelle prossime ore.

Dunque, per ora l’unica certezza è che nel mese di dicembre riprenderà la trattativa con la nuova proprietà per cercare un’intesa che possa soddisfare ambo le parti. E al prossimo incontro è probabile la partecipazione di rappresentanti nazionali dei sindacati.

Il nodo

Come detto l’ostacolo sta tutto nelle condizioni migliorative nel cambio di contratto. I sindacati del metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr) chiedono che non ci siano penalizzazioni salariali e che vengano mantenuti quei privilegi che derivano dal passaggio dal contratto specifico nazionale di lavoro al Ccln. Insomma, come detto già nei giorni scorsi dai sindacati, l’obiettivo è quello di arrivare a un’armonizzazione per perfezionare al meglio il trasferimento della fabbrica centese al gruppo Marval e più precisamente alla società veicolo Alfa, che a sua volta cambierà nome in Vm Motori.

L’azienda che subentra a Stellantis ha presentato un piano industriale che prevede il rafforzamento della divisione dei motori marini, per passare nel triennio dagli attuali 2.000 a 3.500 pezzi annui. È prevista anche l’espansione delle vendite fuori Europa dei motori industriali, mirando a 8mila-9mila pezzi annui rispetto ai 5mila attuali. Quanto alla produzione di motori e di componenti per vetture private, proseguirà la fornitura per Stellantis, però si cercheranno anche potenziali nuovi clienti e utilizzi alternativi fra cui il trasporto truppe. l