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L’appello

Dipendenti del Comune di Ferrara verso lo stato di agitazione

Dipendenti del Comune di Ferrara verso lo stato di agitazione

La trattativa riguarda il salario accessorio, le progressioni economiche e misure del decreto Pa. I sindacati: «Richieste inascoltate; chiusura dell’amministrazione non più sostenibile»

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Ferrara Nessun passo in avanti - dopo l’incontro di venerdì - nelle trattative tra sindacati della funzione pubblica, Rsu aziendale e il Comune di Ferrara. E, a cominciare dalle assemblee che già dalla prossima settimana si terranno in tutti i luoghi di lavoro, si apre un percorso di mobilitazione che partirà con la proclamazione dello stato di agitazione alla Prefettura di Ferrara, «sino ad arrivare – qualora necessario – alla dichiarazione di sciopero».

Tre i punti messi sul tavolo dalle organizzazioni dei lavoratori, che chiedono certezze sulle risorse da destinare ai dipendenti e un impegno adeguato da parte dell’amministrazione municipale. La prima riguarda il Fondo salario accessorio 2025: «Deve essere garantito almeno il livello delle risorse stanziate nel 2024. Una condizione pienamente praticabile e il cui mancato rispetto rappresenta una scelta politica precisa dell’Amministrazione, in aperto contrasto con gli impegni assunti negli anni precedenti». Il Fondo - è la seconda prerogativa sindacale - «deve consentire la continuità di utilizzo delle progressioni economiche orizzontali, unico strumento consolidato che assicura un reale riconoscimento professionale e la progressione di carriera del personale comunale». Terzo, l’applicazione del Decreto Pa: «non è più rimandabile – scrivono i sindacati – la sottoscrizione di un accordo sindacale per attivare le misure previste dal Decreto, che consentono ai Comuni di incrementare stabilmente le risorse destinate alla valorizzazione dei lavoratori in servizio. Le giustificazioni dell’Amministrazione, basate sulla presunta mancanza di risorse in bilancio, risultano prive di fondamento, soprattutto considerando che la richiesta è stata avanzata da tempo e che si tratta di una misura introdotta dall’attuale Governo, appartenente al medesimo schieramento politico che guida il Comune di Ferrara».

Richieste che sono state ancora una volta respinte dal Comune, protestano i sindacati, «che chiedono semplicemente certezze sulle risorse da destinare al personale, risorse che devono valorizzare in modo concreto il lavoro svolto a beneficio di cittadini e imprese. Una posizione che appare incomprensibile e che conferma una chiusura politica non più sostenibile».

Ma più grave di tutto, aggiungono, il fatto che «un incontro che avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti verso la costruzione di un tavolo negoziale serio, trasparente e rispettoso dei ruoli, si è invece trasformato nell’ennesima dimostrazione della mancata volontà dell’Amministrazione comunale di confrontarsi realmente con le rappresentanze dei lavoratori». Personale che «ogni giorno garantisce i servizi essenziali erogati dal Comune di Ferrara alla propria comunità. Senza queste professionalità e senza il loro impegno quotidiano, quei servizi che l’Amministrazione definisce eccellenti non potrebbero esistere». 

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