Badanti sempre più necessarie, ma a Ferrara una su due lavora in nero
La provincia estense è la terza in Emilia-Romagna per richiesta del servizio
Ferrara Un sistema «fragile», nel quale oltre un lavoratore domestico su due non è regolarizzato e che «scarica interamente sulle famiglie il peso, soprattutto economico, dell’assistenza. Sono loro che sostengono da sole gran parte dei costi, anche a fronte dei recenti aumenti retribuitivi che scatteranno con il nuovo anno, per cui una badante convivente a tempo pieno potrà arrivare a costare 1.800 euro al mese».
È questa la fotografia del comparto scattata da Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, in occasione della presentazione del Rapporto 2025 relativo al lavoro domestico in Italia. I numeri a livello nazionale parlano di un Paese che negli ultimi 20 anni ha visto la popolazione fino ai 17 anni di età scendere dell’11,5%, gli over 65 sono aumentati del 28,8% e gli ultraottantenni hanno avuto un incremento addirittura del 61,4%.
Di riflesso, questi numeri hanno avuto un impatto sul mercato del lavoro per quanto riguarda colf (figura che si occupa esclusivamente della gestione domestica della casa) e badanti (coloro che si dedica all’assistenza della persona) ormai sempre più ricercate. Questo porta anche però ad una crescita del lavoro irregolare che nel 2024 era il 54% del comparto. Il numero dei lavoratori iscritti all’Inps è, infatti, sceso da 975.200 nel 2021 a 817.400 nel 2024 (-16,2%). Nell’ultimo anno poi, per la prima volta, le badanti (413.000) hanno superato le colf (404.000), confermando la prevalenza delle attività di cura.
Nel territorio ferrarese una delle agenzie più rappresentative è senz’altro Gallas Group con sede in via Darsena 148. «Abbiamo in gestione circa un centinaio di famiglie – spiega l’area manager Emilia-Romagna Fabrizio Dall’Omo – dal 2019 quando abbiamo aperto la filiale in città. Oltre a ciò seguiamo un migliaio di lavoratrici e la criticità maggiore che abbiamo rilevato è la differenza il numero di badanti non conviventi e conviventi. Il secondo profilo è più difficile da reperire, specialmente se si parla di lavoratrici extracomunitarie, dato che l’impegno è anche maggiore dovendo vivere assieme alla persona accudita».
Le professioniste del settore hanno una provenienza precisa: «Principalmente si parla di Est Europa quindi donne che arrivano da Romania, Moldavia o Ucraina. In diverse vengono anche da paesi africani. Per quanto riguarda le badanti non conviventi registriamo un aumento anche di lavoratrici italiane».
Il lavoro nero purtroppo imperversa nel settore spiega Dall’Omo: «Come agenzia siamo alfieri della legalità e in tante vengono da noi proprio per far regolarizzare la propria posizione. Cerchiamo di portare avanti l’interesse di famiglie e lavoratrici nonostante nel settore non manchino appunto improvvisazione e lavoro sommerso».
Al momento nella provincia di Ferrara sono 179 gli annunci totali sui principali portali dedicati di è alla ricerca di badanti e colf. Numeri importanti se confrontati anche con i restanti capoluoghi di regione, ad eccezione di Bologna e Modena i quali presentano rispettivamente 81 e 62,5 annunci lavorativi per 100mila abitanti. Ferrara si “ferma” a 52,5 ogni 100mila residenti che è il terzo dato più elevato in regione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
