Vasco a Ferrara, l’evento scalda il Consiglio. L’opposizione: «Quanto costa?»
D’Andrea (Forza Italia): «Stanca che definiscano noi come violenti»
Ferrara Non c’erano mozioni sulla Palestina a far detonare l’aula – anche se non mancavano camionetta e forze dell’ordine in divisa sullo Scalone –, e quindi ci hanno pensato le variazioni di bilancio a scaldare il Consiglio comunale, in particolare con un lungo focus su un milioncino trasferito al Comunale, in quanto «soggetto attuatore e organizzatore delle attività logistiche e operative» per i concerti di Vasco Rossi al parco Urbano. Dici grandi eventi ed ecco che scoppia la bomba. Ma un po’ di conflitto armato si inserisce lo stesso quando la minoranza propone l’adesione alla campagna di Emergency che ripudia la guerra… e i toni diventano subito bellicosi.
Un passo alla volta, con il Pd che ha una comunicazione da fare: Anna Chiappini, già vicepresidente del Consiglio comunale, prende il posto di Massimo Buriani come capogruppo del gruppo. Motivi personali, come spesso accade, e un’intensa attività lavorativa sono alla base della decisione del presidente della cooperativa Castello. Il vice resta Segala.
Ci sono una serie di ratifiche di variazioni al bilancio da approvare (e lo saranno tutte): quella più consistente interessa il piano triennale 2025-27 dei lavori pubblici, con diverse rimodulazioni. Si parla di 1 milione 808mila euro di modifiche alla parte corrente, utili tra gli altri per la riqualificazione dei servizi igienici e spogliatoi dello stadio “Mazza” e l’adeguamento antincendio della scuola De-Pisis. Altra variazione e arriva il momento del teatro: dai banchi della minoranza storcono il naso. «Ci è stato detto che questo trasferimento – 1 milione 200mila euro di avanzo libero – è necessario a pagare l’anticipo agli organizzatori dei concerti di Vasco Rossi, peccato non siano verificabili la dimensione di tale anticipo e nemmeno i termini degli accordi presi dato che sul sito “amministrazione trasparente” della stessa Fondazione Teatro Comunale non risultano contratti stipulati per importi così significativi» apre Davide Nanni (Pd). Una “maggior trasparenza” è caldeggiata anche da Anna Zonari (La Comune): «Questi sono soltanto una parte di una somma che non ci è dato sapere qual è, inoltre rappresentano più della metà dell’avanzo libero dell’ente, quindi la scelta è certamente politica, con fondi investiti su un unico grande evento e non su welfare o servizi educativi». E Buriani mette il dito nella piaga: «L’impressione è che passando attraverso la Fondazione si vogliano nascondere delle tracce rispetto a quello che succede davvero». 19 favorevoli, 10 contrari: la delibera passa.
Il Consiglio si stringe attorno a Compa e approva all’unanimità la mozione di solidarietà dopo la denuncia della cooperativa per i tentativi di infiltraggio da parte della Camorra; poi, sulla guerra e sulla campagna “Ripudia” si slega. «Non aggiunge niente di concreto da quanto stabilito nei documenti comunali» riassume Rendine (civica Fabbri); «il vostro voto contrario è ideologico, per fortuna in questa città esiste qualcuno che lavora per la pace». Ma di ideologie si è stancata di sentir parlare Diletta D’Andrea (Forza Italia): le scappa un “che p…”, poi riportato a microfoni accesi e per il quale si scuserà: «Sì, basta definire violenti noi solamente perché non c’è la sensibilità di manifestare con violenza contro le istituzioni, io voto contro». E la mozione è respinta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
