La provincia di Ferrara si svuota: addio a 15mila persone
L’Istat prevede un corposo calo di residenti entro il 2050. In regione solo nel nostro territorio il trend della popolazione è negativo
Ferrara Come sarà la popolazione ferrarese nel 2050? Se lo è chiesto il Centro Ricerche Documentazione e Studi “Cultura” il quale ha preso in esame i dati Istat sulla popolazione a fine 2024 confrontandola con le tendenze previste da qui a 25 anni. Innanzitutto se si affiancano i numeri dei vari capoluoghi regionali dell’Emilia-Romagna, Ferrara è l’unica a far registrare un segno “meno” per quanto riguarda la popolazione residente prevista per il 2050.
Il dato negativo è consistente: si prospettano 15.869 persone in meno, praticamente come se un comune delle dimensioni di Bondeno svanisse. Nei restanti capoluoghi invece si crescerà: chi marginalmente come Ravenna (+356) o Rimini (1. 532) , e chi invece vedrà incrementi importanti della popolazione in rapporto ai residenti come Parma (+28. 536) e Modena (+23.625). Numeri opposti anche per quanto riguarda due province che confinano con il territorio ferrarese: a Mantova è prospettato un aumento di 4mila persone entro il 2050 mentre il rodigino si svuoterà pesantemente con un -30mila abitanti. Aldilà delle cause socio economiche, i dati permettono poi di andare ancora più in profondità con un’analisi dettagliata dei principali Comuni del Ferrarese.
Le tendenze che emergono sono piuttosto chiare: dallo spopolamento si salvano solo quei comuni che hanno un minimo di attività industriale e lavorativa che possa dare stabilità ai propri abitanti. Soffrono invece le zone più isolate e meno appetibili dal punto di vista abitativo. Nel dettaglio, entro il 2025, sono previsti quasi mille abitanti in più nel comune di Terre del Reno per un aumento del 9,3%.
Previsti aumenti di popolazione, anche se più contenuti, a Vigarano Mainarda (+4,8%), Poggio Renatico (+2,2%) e Cento (+2,9%). C’è poi il caso Portomaggiore, con la composizione della sua popolazione salita alla ribalta delle ultime cronache. Qui le proiezioni vedono un +15,4% di residenti nei prossimi 25 anni, dato che non si può scindere dai fenomeni migratori nei quali il comune è coinvolto.
Poi ci sono le note dolenti. Le più gravi riguardano Mesola ed Ostellato che perderanno rispettivamente un quarto (-25,3%) ed un quinto (-20,2%) dei propri residenti scendendo sotto quota 5000 abitanti. Grossi cambiamenti in arrivo anche a Codigoro con il numero di abitanti che arriverà a quattro cifre: dai 10.939 del 2024 si passerà ai circa 8.500 del 2025 con una pesante diminuzione del -21,5%. Non sono da sottovalutare anche i cali di Copparo (-7,7%), Fiscaglia (-8,1%) e Tresignana (-7,7%) mentre comuni più consistenti come Argenta, Bondeno e Comacchio perderanno sì abitanti, ma comunque con una percentuale inferiore al 5%. Per quanto riguarda il solo comune di Ferrara, nel 2050 saranno poco più di 7mila le persone in meno per una diminuzione stimata del -5,4%.
Nei dati Istat mancano i piccoli comuni ma se si confronta il saldo netto dei comuni maggiori (-13.316 abitanti) con quello totale a livello provinciale (-15.869 abitanti), emerge una differenza di 2.553 abitanti. Se questo dato fosse del tutto a carico appunto dei piccoli comuni sarebbe in ogni caso una diminuzione molto importante che rischia di portare alcune aree al completo spopolamento. Secondo Gianpiero Magnani del “Cds Cultura” «per invertire questi numeri serve una incisiva azione politica che interessi l’intera provincia e certamente i suoi comuni più importanti, a partire dalle politiche industriali a tutti i livelli e dall’utilizzo dei fondi di coesione e degli altri fondi europei che interessano il nostro territorio o che su questo territorio potrebbero confluire in aggiunta alle restanti risorse».
«Non si tratta – conclude il ricercatore – solo di mezzi finanziari adeguati, ma anche di indirizzarli verso uno sviluppo economico che sia sostenibile e rilevante nei numeri, con prospettive di lungo periodo».
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