Da Ferrara a Parma per mezz’ora di test: «Concorso Ata, criteri da rifare»
Sedi di esame scomode e lontane. Santi (Cgil): «Decine di chiamate per candidati sconcertati dal criterio adottato». Qual è
Ferrara I più “fortunati” dovranno spostarsi nel Bolognese, quelli a cui è andata peggio dovranno allungarsi fino alla provincia di Parma. Oppure Cesena, Cesenatico, Modena. Tutto per “colpa” del cognome, perché le sedi delle prove d’esame relative alle posizioni economiche Ata è stata decisa - regione per regione - secondo l’ordine alfabetico, senza tenere conto del luogo di residenza. Creando, sottolinea ora la Flc Cgil, non solo disagi ma anche difformità di condizioni tra i candidati. La comunicazione agli interessati delle assegnazioni delle sedi da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale è arrivata il 24 novembre «e da allora – spiega il segretario della Cgil Scuola Ferrara Mauro Santi - il sindacato sta ricevendo decine di telefonate di candidati sconcertati dal criterio adottato, e sperano in un ripensamento».
Gli esami si terranno a metà dicembre e rappresentano un’opportunità economica attesa da molto tempo. «Si tratta – spiega ancora Santi – del riconoscimento in busta paga della posizione economica per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario per specifiche funzioni come compiti di segreteria, servizi per alunni disabili e altro, corrispondente a circa 600 euro annui per i collaboratori scolastici e 1.200 per i tecnici-amministrativi per il triennio 2024-2027. Un beneficio che era rimasto bloccato a lungo e che è stato riaperto con l’ultimo contratto nazionale».
A primavera i candidati hanno seguito un corso online, ciascuno nella città di residenza, e sono rimasti spiazzati nell’apprendere che per sostenere una prova di trenta minuti - da svolgere al computer con quesiti a risposta multipla - dovranno percorrere anche fino a 140 chilometri e trovarsi sul posto, almeno quelli del primo turno, alle 8.30. Finora le prove venivano organizzate secondo il criterio della vicinanza territoriale «ora invece l’operato degli Usr sta generando caos tra le lavoratrici e i lavoratori della scuola coinvolti» si legge in una della Flc Cgil nazionale che in una lettera al Ministero dell’Istruzione chiede ora che vengano rivisti i criteri di abbinamento delle sedi e di rinviare la prova alla prima data utile. Da notare, osserva Santi, «che tra i requisiti per fare la domanda c’era quello di avere almeno cinque anni di servizio, e questa opportunità era attesa da lungo tempo. Perciò il disagio va a colpire persone non più giovanissime, alcune delle quali sono caregiver con tutti i problemi annessi, e il rischio è che ci siano molte rinunce».
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