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Il crac

Per la Spal di Tacopina un buco da 17,6 milioni di euro

Daniele Oppo
Per la Spal di Tacopina un buco da 17,6 milioni di euro

Il curatore fallimentare ha predisposto il progetto di stato passivo dei creditori in vista dell’udienza del 16 dicembre. 199 le domande arrivate

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Ferrara I conti fatti finora dicono che la Spal di Joe Tacopina e Marcello Follano ha chiuso i battenti con un buco di oltre 17,6 milioni di euro


Lo si evince dal progetto di stato passivo dei creditori e dei rivendicanti redatto dal curatore fallimentare Aristide Pincelli in vista dell’udienza sulla procedura di liquidazione giudiziale che è in programma per il prossimo 16 dicembre davanti al giudice Mauro Martinelli. 


In tutto sono state 199 le domande presentate dai creditori.

Non tutti i 17,6 milioni di euro di crediti finora presentati hanno trovato una conferma nel progetto del curatore, che ha infatti proposto il riconoscimento, secondo vari gradi di privilegio, di poco più di 13 milioni di euro, escludendo quindi 4,5 milioni (in generale, perché ritenuto non supportati da sufficienti prove – come contratti o fatture – o perché troppo vecchi e quindi considerati prescritti). 

Dei crediti riconosciuti dal curatore, quelli privilegiati (che hanno cioè diritto a essere liquidati per primi) sono pari a 8,5 milioni di euro, chirografari (cioè non assistiti da cause di prelazione, tra questi vi sono anche i crediti delle banche Ifis e Bper) sono poco più di 4,5 milioni di euro. 

Una quota molto rilevante dei crediti (in generale riconosciuti nella loro totalità) riguarda gli stipendi e gli emolumenti dovuti a calciatori e altri lavoratori, che hanno il grado di privilegio massimo, cioè dovranno essere pagati per primi una volta recuperate le risorse (ma per questo tipo di crediti vi sono anche speciali meccanismi di salvaguardia pubblica come il fondo di garanzia dell’Inps o quello della Lega calcio). Per gli atleti professionisti la somma dei crediti si aggira intorno ai 3 milioni di euro, tra loro si trovano i nomi di Antenucci, Murgia, Alfonso, Awua, Bidaoui, Bruscagin, Fiordaliso, La Mantia, Mignanelli, Radrezza, alcuni dei quali con arretrati e mancati pagamenti che superano i 100 o 200mila euro. 

Importanti anche i debiti della Spal con l’agenzia delle Entrate: 3,3 milioni di euro per imposte e sanzioni non pagate, 550mila euro. 

Tra i creditori figura anche il Comune di Ferrara, che ha chiesto circa 1,5 milioni di euro (tra crediti privilegiati e chirografari), con riconoscimento di poco meno di 1,3 milioni. 

Lo studio legale di Milano Tonucci & Partners – che ha assistito Tacopina nell’acquisto nella Spal – ha chiesto di essere ammesso allo stato del passivo per circa 460mila euro. Il curatore ha proposto che il credito venga riconosciuto senza privilegio.  

Fin qui la parte tutto sommato “facile” della vicenda. Il difficile sarà trovare i fondi per liquidare una buona parte di tali crediti, soprattutto quello non assistiti da meccanismi di salvaguardia pubblica, come sono, ad esempio, i crediti vantati dai fornitori. Per la loro soddisfazione sarà necessario reperire risorse dalla vendita dei beni materiali e immateriali rimasti, asset, crediti vantati a sua volta dalla Spal e dalla cessione del marchio, che in tanti a Ferrara sperano di veder presto tornare a splendere in mani sicure.