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Tecopress, firma ufficiale per il passaggio a SirTec e vertenza chiusa

Nicola Vallese
Tecopress, firma ufficiale per il passaggio a SirTec e vertenza chiusa

Incontro in Regione per il passaggio dell’azienda di Dosso al gruppo guidato da Valerio Gruppioni: crisi chiusa e nuovi investimenti

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Bologna La vertenza Tecopress di Dosso (comune Terre del Reno) si è ufficialmente chiusa ieri, con la firma dell’atto notarile che sancisce il passaggio dell’azienda al gruppo guidato da Valerio Gruppioni. La conferenza stampa in Regione Emilia-Romagna testimonia la conclusione di un percorso complesso, segnato da crisi e mobilitazione, ma orientato ora ad un futuro di rilancio industriale.

Dopo l’annuncio shock di 72 licenziamenti nel gennaio 2024, l’intervento congiunto delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e della Regione ha consentito di rimettere in gioco Tecopress, realtà storica nel settore della pressofusione. Già il 29 luglio 2024 l’azienda era entrata in affitto a SirTec, NewCo interna al gruppo bolognese Sira Industrie, con un impegno vincolante all’acquisto entro l’anno e l’assunzione immediata di circa 50 lavoratori. Un accordo che ha potuto contare, anche nei momenti critici, sull’attivazione degli ammortizzatori sociali (tuttora operativi) per il resto dell’organico, garantendo continuità produttiva e un accompagnamento graduale verso una piena integrazione del personale e all’assunzione annunciata di altra forza lavoro, possibilmente giovane.

Il vicepresidente regionale Vincenzo Colla ha evidenziato come la salvezza di Tecopress sia stata possibile grazie a una gestione corale: «Quando ho iniziato l’incarico, l’azienda era praticamente bloccata, si trattava di ricostruire dalle fondamenta, lavorando in squadra con sindacati e imprese del territorio». Colla ha sottolineato il valore dell’operazione, che non rappresenta solo una continuità industriale, ma anche sociale, garantendo «i tre fattori essenziali: produzione, site location e persone». Un risultato raggiunto con sacrificio e dialogo costante e che oggi apre a un percorso di nuova industrializzazione e investimenti duraturi.

Valerio Gruppioni, alla guida di Sira Industrie, ha ribadito l’importanza del rischio d’impresa in questo momento storico: «Siamo partiti con l’affitto, ora con l’acquisto vogliamo costruire futuro, non solo salvare il presente. Abbiamo investito circa 5 milioni di euro per assicurare strutture solide all’azienda, con l’impegno di riportare tutta la forza lavoro alla piena occupazione nel 2026». Gruppioni ha anche posto l’accento sul ruolo strategico di SirTec, già attiva nella provincia di Ferrara e pronta a mettere in rete competenze e capacità produttive tra i diversi stabilimenti del gruppo.

Dai rappresentanti sindacali – Alberto Finessi (Uilm), Patrizio Marzola (Fimcisl) e Primo Sacchetti (Fiom) – unanime la definizione di “operazione salvezza”, capace di evitare il tracollo produttivo e occupazionale per un sito chiave del tessuto economico locale.

Il sindaco di Terre del Reno, Roberto Lodi, ha ricordato l’importanza di questa svolta dopo anni di ricostruzione post-sisma e crisi industriale: «Per il nostro territorio, martoriato dalla crisi, questa operazione è un segnale concreto di rilancio e di speranza». Dopo la conclusione dell’acquisto, sono circa un centinaio i lavoratori oggi presenti in azienda, con turni su tutta la giornata e cassa integrazione ancora attiva a tutela di chi non è ancora stato riassorbito. L’obiettivo dichiarato, condiviso da proprietà e istituzioni, resta quello di impegnare tutto il personale entro il 2026, favorendo anche nuovi ingressi giovani e l’aumento dell’occupazione.

Parole umane anche da parte di Giuseppe Di Stefano, Uilm Bologna: «La crisi Tecopress non è stata soltanto un confronto negoziale, ma una prova umana durissima. Per due anni intere famiglie hanno vissuto nell’incertezza, spesso senza un reddito sufficiente a causa dei ritardi burocratici. In molti casi non si riusciva nemmeno a garantire l’essenziale. Noi eravamo lì, accanto ai lavoratori, ad ascoltare, sostenere e rassicurare. La lotta sindacale non è solo contrattazione: è un impegno morale quotidiano verso chi rischia di perdere tutto. Siamo soddisfatti della chiusura della crisi, ma manterremo massima vigilanza sul futuro del sito produttivo. Adesso vigileremo affinché l’entusiasmo di oggi non si trasformi in una passerella, ma in certezze e reali prospettive per i lavoratori».

Il piano di rilancio Tecopress rappresenta per la Regione Emilia-Romagna un modello di gestione delle crisi industriali, fondato su collaborazione e responsabilità tra tutti gli attori coinvolti. Un percorso che – come sottolineato dall’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia – segna non una conclusione, ma un nuovo inizio, con il coraggio di investire sul territorio per tornare competitivi e garantire occupazione in un settore strategico come quello della pressofusione e dell’automotive: «Quella che tendiamo è una mano per costruire una storia che ricomincia nel segno del successo». 

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