Ferrara, falsi vaccini per il green pass: la dottoressa patteggia due anni
Il Tribunale accoglie l’istanza di Chiara Compagno nonostante il dissenso del pm. All’Asl 668 euro di risarcimento per il pagamento delle prestazioni non effettuate
Ferrara Finisce prima ancora di iniziare il processo per la dottoressa Chiara Compagna, che con la collega Marcella Gennari era stata rinviata a giudizio per il caso delle false vaccinazioni contro il Covid-19. Il tribunale in composizione collegiale ha infatti accolto l’istanza di patteggiamento avanzata dalla sua difesa – avvocati Carlo Taormina e Marco Linguerri – e che non aveva trovato il consenso del pubblico ministero Alberto Savino, applicando una pena a due anni di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per cinque anni. Tutto col beneficio della sospensione condizionale della pena, sia quella principale che quelle accessorie. Compagno dovrà pagare anche un risarcimento all’Azienda Usl di Ferrara, parte civile nel processo: 668 euro, che corrispondono a quanto corrisposto dall’azienda sanitaria alla dottoressa per effettuare le singole vaccinazioni che, in realtà, non erano state effettuate. Compagno era accusata di peculati, di un caso di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio (per aver ricevuto 50 euro in cambio della mancata vaccinazione), falso (per le certificazioni green pass rilasciate nonostante la mancata vaccinazione) e truffa ai danni dell’Ausl.
«Siamo molto soddisfatti, posto che questa soluzione era stata da noi auspicata fin dalla fase delle indagini e formalizzata per la prima volta nel corso dell'udienza preliminare – commenta l’avvocato Linguerri –. Il Tribunale di Ferrara, con la sentenza di oggi, ha riconosciuto la fondatezza delle richieste difensive, riconoscendo alla dottoressa Compagno tutte le attenuanti da tempo invocate che, ritengo, possano e debbano finalmente consentire la ricollocazione di quegli eventi in un contesto più obiettivo e adeguato rispetto al quadro accusatorio tratteggiato dalla Pubblica Accusa». Per Taormina «il Tribunale di Ferrara ha riconosciuto la buona fede della professionista riservandole un trattamento che potrà approdare alla estinzione di tutti i reati contestati».
In questo procedimento un patteggiamento era già stato accolto a favore di Francesca Ferretti (11 mesi e 25 giorni), figlia e assistente di studio di Marcella Gennari, l’altra dottoressa imputata, per la quale invece il processo proseguirà nelle forme ordinarie. Gennari, difesa dall’avvocato Alessandro Valenti, è accusata di più episodi di corruzione per aver ricevuto in molte occasioni del denaro dai pazienti che non volevano sottoporsi realmente alla vaccinazione contro il Covid-19. Anche per lei vi sono accuse di peculato e truffa e falso. Nei suoi confronti vi sono anche riprese effettuate con delle telecamere nascoste da parte della Guardia di finanza. Molti dei pazienti, che dovevano rispondere di falso e/o di corruzione, hanno patteggiato pene tra 8 e i 20 mesi. Entrambe si sono sempre difese sostanzialmente ritenendo legittimo non vaccinare persone che vari motivi ritenevano di non dover vaccinare, scegliendo la strada della falsa attestazione di vaccinazione avvenuta, con conseguente rilascio del green pass, per non provocare loro conseguenze spiacevoli dal punto di vista sociale o lavorativo.
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