Cadavere della madre avvolto nel cellophane e nascosto, il figlio verso il patteggiamento
Chiusa l’indagine sul decesso occultato per incassare la pensione. Il corpo della donna era stato ritrovato in garage avvolto nel cellophane, a Scortichino di Bondeno
Ferrara È vicina alla chiusura, con un patteggiamento, la vicenda giudiziaria di uno dei casi di cronaca che più hanno destato scalpore nel Ferrarese e non solo. Quello della signora Lidia Ardizzoni, la donna di 89 anni il cui cadavere era stato ritrovato dai carabinieri nel garage di casa, sulla via Provinciale a Scortichino, avvolto nel cellophane e sepolto sotto una brandina, delle coperte e dei cuscini.
Un caso di cronaca, ma soprattutto un caso sociale: il figlio aveva deciso di nascondere la sua morte in modo da poter continuare a ritirare la pensione della madre e poter così trovare rimedio per le sue grosse difficoltà economiche. La donna era deceduta il 4 gennaio del 2025 e la sua morte era stata constata dal medico del 118 che era stato chiamato in casa. Morte naturale, come poi confermato anche dalla successiva autopsia. Il figlio aveva deciso però di nascondere l’evento, nascondendo il corpo della madre per cinque mesi, finché i carabinieri non hanno fatto accesso a casa sua e trovato il cadavere. Anche se, di fatto, non vi erano dubbi, è stato necessario del tempo per arrivare alla piena identificazione della donna a causa del pessimo stato di conservazione della salma. Oltre all’autopsia e all’esame tossicologico – effettuati per escludere una causa di morte diversa da quella originariamente constatata – era stato effettuato anche l’esame del Dna per la conferma dell’identità.
L’uomo, 54 anni, difeso dall’avvocato Denis Lovison, ha da subito collaborato con gli inquirenti coordinati dalla sostituta procuratrice Sveva Insalata, spiegando di aver avuto un blackout dettato da una situazione di disperazione economica. Nei mesi nei quali la pensione della madre è stata continuata a essere accreditata, l’uomo si sarebbe appropriato effettivamente di circa mille euro prelevandoli dal conto al quale aveva accesso. Nei suoi confronti era stato aperto un fascicolo d’indagine per i reati di occultamento di cadavere e per l’indebita percezione della pensione materna. Il 54enne si era assunto fin da subito tutte le responsabilità, dall’ideazione alla messa in pratica, scagionando la compagna, anche lei indagata inizialmente per aver concorso ai reati e per la quale è invece stata presentata una richiesta di archiviazione (anche l’eventuale ipotesi di un favoreggiamento sarebbe da considerare non punibile essendo avvenuto nei confronti di un congiunto prossimo).
Da quanto si è potuto apprendere, la Procura ha dato il proprio assenso all’istanza di patteggiamento avanzata dalla difesa per una pena inferiore ai due anni di reclusione e con il beneficio della sospensione condizionale.
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