Vittoria, da Masi San Giacomo a Londra: «I miei gioielli riflettono l’identità»
Cenacchi ha aperto il suo brand Vi Quing, da poco anche online
Ferrara Le ragioni per cui è partita non sono le stesse per cui non è più tornata. La storia di emigrazione di Vittoria Cenacchi, originaria di Masi San Giacomo, 38 anni, da dieci a Londra, è iniziata quando aveva poco più di vent’anni e una laurea in Scienze dell’educazione, che l’ha portata in Guatemala per seguire progetti di sviluppo dedicati alle donne. Poi nel 2015 la decisione di trasferirsi in Inghilterra per seguire il cuore e iniziare una nuova vita. «Quando mi sono trasferita – racconta - mi sono ritrovata immersa in comunità underground con sottoculture ricche e diversificate, circondata da persone il cui aspetto era tanto radicale quanto la loro visione del mondo. E mi sono sentita a casa». Da allora tante cose sono cambiate, tranne una: la sua passione per la gioielleria artigianale, che l’ha sempre accompagnata. Prima un hobby, poi un secondo lavoro, fino a un percorso di formazione come designer di gioielli, infine l’attività per il prestigioso brand Tessa Metcalfe, e ora il proprio marchio Vi Quing.
«Il nome è un gioco di parole, che unisce il mio nome a un soprannome che una collega mi aveva dato quando per un periodo ho lavorato in Spagna per una marca di gioielli milanese, Nove25, gestendo il punto vendita a Ibiza, occupandomi anche degli allestimenti e dovendo spostare pesanti scatoloni. Da qui l’appellativo di “vichinga”, che bene mi rappresenta perché sono piuttosto energica e amo fare tutto da sola».
Da poco online anche con il nuovo sito commerciale che propone le sue creazioni su misura, Vittoria ha saputo coltivare con tenacia il suo talento, dapprima ricavandosi angoli nelle camere da letto degli appartamenti condivisi in cui ha vissuto, fino ad avere ora una casa tutta per sé con un laboratorio, vicino al London Bridge, una conquista non da poco in una capitale con 10 milioni di abitanti. «Qui sono in tanti a lavorare in questo settore, c’è persino un intero quartiere dedicato al mondo della gioielleria, Hatton Garden». Noto per essere il distretto della gioielleria di Londra e il centro del commercio di diamanti del Regno Unito, conta infatti circa 300 aziende del settore e oltre 90 negozi. Storicamente, il nome deriva da Sir Christopher Hatton, il cui giardino si trovava un tempo nella zona, e l'area si è sviluppata come centro del commercio di diamanti nel tardo XIX secolo.
«Farsi notare qui non è facile, per questo a volte penso che sarebbe meglio tornare a Ferrara per avere maggiore visibilità. Però ora il mio progetto di vita è qui, dove non manca niente, c’è tanto da fare, anche se a volte rimpiango una dimensione più a misura d’uomo. Ma ancora non sono pronta a rinunciare alla grande facilità di trovare materiali, strumenti e fornitori, raccolti in un'unica zona». I gioielli di Vittoria sono una sintesi della sua formazione, personalità e delle suggestioni londinesi. «Sono pezzi unici, prevalentemente anelli, catene e orecchini, non solo decorativi, ma espressivi, che completano e riflettono un'identità. Ispirati all’energia di questa città, con un forte senso dell'arte, della politica e della libertà. Un luogo dove si può esplorare e trasformare il proprio corpo e il proprio aspetto senza paura o giudizio».
Musica sperimentale, punk, estetiche radicali, attivismo politico confluiscono in linee forti, decise, che combinano metalli, perle e pietre, con forme materiche, solide, consistenti nello spessore e nel significato. «Ciò che trovo affascinante è come i gioielli possano essere tramandati di generazione in generazione, commemorare momenti speciali, restare per sempre con chi li indossa e persino sopravviverci». È la filosofia di Vittoria a cui vengono commissionati progetti diversi, tra cui fedi nuziali e regali. «Anche io dono le mie creazioni a parenti e amici, ognuna è espressione del mio amore, ma anche di chi la indossa, concepita per essere originale e aderente alla sua personalità».
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