Consegne di pacchi record a Ferrara: «Raddoppiate per il Natale»
Le aziende assumono i “natalini” per far fronte alla richiesta
Ferrara La corsa ai regali di Natale è già partita, sospinta dal Black Friday e dal Cyber Monday che, da tradizione importata, sono diventati appuntamenti fissi anche per gli italiani. Le nuove abitudini di acquisto, insieme al desiderio di risparmiare tempo e denaro, stanno spostando sempre più persone verso lo shopping online. La conseguenza è una valanga di pacchi da smaltire: consegne e ritiri aumentano in modo esponenziale, generando un carico di lavoro che, per le aziende di logistica, arriva a raddoppiare nel giro di poche settimane.
A confermarlo sono le stime dei sindacati, secondo cui le consegne dell’ultimo miglio nel periodo prenatalizio crescono tra il 30% e il 40%, con picchi che toccano il 50%. In alcune vie o palazzi i corrieri arrivano a fermarsi anche dieci volte, e realtà come Ups, Dhl o Sda – che coprono aree ampie e gestiscono anche i ritiri – la giornata può toccare le 90-100 consegne. Per far fronte a questa mole, le aziende ricorrono ai contratti stagionali: i cosiddetti “natalini”, o “jolly”, che possono incrementare la forza lavoro anche del 20%.
Jacopo, corriere da due anni e mezzo, descrive un settore in trasformazione continua: «Il vero boom, come mi hanno raccontato i colleghi che fanno questo mestiere da molti anni, c’è stato durante il Covid. Poi si è registrato un calo, anche perché Amazon ha introdotto i propri corrieri, ridistribuendo il lavoro. Ma da quando sono entrato io le consegne sono raddoppiate, e continuano a crescere». Il periodo prenatalizio, spiega, porta inevitabilmente un aumento del carico di lavoro: «Direi che raddoppia. Il problema principale però non è tanto il numero dei pacchi, quanto lo spazio nei magazzini, ancora pensati per volumi precedenti. La mia azienda si sta ampliando: hanno affittato un magazzino accanto al nostro per alleggerire la situazione attuale e sicuramente cresceremo ancora nei prossimi anni».
La pressione si sente, ma viene attutita dalla presenza dei “natalini”: «Con loro dividiamo le zone. Capita di consegnare più pacchi al giorno, ma in un’area più piccola, quindi il ritmo resta sostenibile. Lavoriamo tra le 7 e le 9 ore, sei giorni su sette, weekend compresi». Oggi nella sua sede sono circa 120 corrieri, impegnati tra Ferrara e Rovigo. «Facciamo 100-110 stop al giorno. Non sono pacchi singoli: ogni stop può essere una consegna o un ritiro». Un lavoro che Jacopo dice di amare, soprattutto per la libertà che regala. Ma non mancano le ombre: «Siamo spesso bersaglio della microcriminalità. Da quando lavoro ho subito tre furti, due tentati e uno riuscito».
La truffa
Il furto andato a segno è legato a una truffa ormai diffusa: prodotti di elettronica ad alto valore, soprattutto iPhone, acquistati online sul sito di una nota catena di elettronica e indirizzati a un nominativo inventato in un luogo casuale. Quando il corriere telefona per chiedere a quale citofono suonare, la chiamata viene geolocalizzata. I ladri, intercettata l’area, cercano il furgone, lo scassinano e prelevano solo i pacchi interessati. «È successo anche a me: hanno rubato due iPhone. Per fortuna c’è l’assicurazione e ho sporto denuncia, ma resta una situazione pesante, soprattutto perché lavoriamo sempre da soli. Tra colleghi ci sentiamo spesso, giusto per tenerci d’occhio a vicenda».
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