Ferrara, rapine per pagare debiti di droga. Nessuna estorsione ai complici
Non luogo a procedere per il grave reato, messa alla prova per lo spaccio
Ferrara Le rapine c’erano state, con una pena patteggiata di due anni e mezzo di reclusione. Anche lo spaccio di piccole quantità di stupefacenti, giudicato ieri. Quello che non c’era stato, così ha stabilito ieri il giudice, era l’aver estorto ai due suoi complici nelle rapine, entrambi minorenni, l’agire criminale per ripagare debiti di droga.
E così ieri un giovane ferrarese di 22 anni è stato prosciolto da quest’ultima, gravissima accusa (è stato dichiarato il non luogo a procedere), mentre per gli episodi di spaccio è stata concessa l’ammissione alla prova, il cui percorso andrà analizzato a giugno e, nel caso venga portato a termine, comporterà l’estinzione del reato.
Dovrebbe concludersi così, salvo altre bravate, la vicenda processuale su una serie di episodi che hanno coinvolto tre giovanissimi ferraresi. I due minori hanno seguito un percorso con la giustizia minorili e sono stati proprio loro a puntare il dito contro il più grande, accusandolo di averli costretti a effettuare delle rapine in modo che potessero pagare 140 euro di droga che avevano acquistato da lui.
L’imputato ha sempre respinto tale circostanza e, come sottolineato dai sui difensori, gli avvocati Antonio Vesce e Dario Bolognesi, di tale estorsione non c’è mai stata altra prova se non le dichiarazioni dei complici. Il trio, in ogni caso, si era reso protagonista di alcune rapine ai danni di persone omosessuali, ingannate con la promessa di incontri. Reato per il quale, come detto, il 22ennne aveva già patteggiato. Rimane lo spaccio, varie cessioni di sostanze stupefacenti, hashish e marijuana per lo più, in alcuni casi anche a minori, ma sempre in piccole quantità.
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