Ferrara dedica uno spazio pubblico a Ramelli: «Contro ogni odio ideologico»
Sarà ricordato il 19enne di destra ucciso da militanti di Avanguardia Operaia
Ferrara Il 29 aprile scorso era assieme ai militanti di Gioventù Nazionale in occasione dei 50 anni di quell’omicidio. Ieri Alessandro Balboni, nelle vesti di vicesindaco, ha annunciato che il Comune intitolerà a Sergio Ramelli uno spazio pubblico nella zona di via Orlando Furioso, dove hanno sede diversi plessi scolastici. A mezzo secolo dalla morte del 19enne studente milanese, militante neofascista del Fronte della Gioventù, il quale venne ucciso da parte di alcuni appartenenti legati alla sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia che, colpendolo al cranio con una chiave inglese, provocarono le ferite che gli furono fatali dopo settimane di agonia. Ramelli poco tempo prima aveva denunciato in un tema scolastico la violenza delle Brigate Rosse.
L’intitolazione, recentemente approvata dalla Commissione Toponomastica su proposta personale del vicesindaco Balboni, ha come scopo quello di «commemorare una delle tante vittime innocenti di quella terribile stagione di odio ideologico rappresentata dagli Anni di Piombo», si legge nella nota del Comune. L’intitolazione richiama alla memoria collettiva non solo la figura di Ramelli, ma ricorda l’importanza della democrazia e della libertà di espressione, riconoscendo un tributo a tutte le vittime della violenza politica e dell’odio ideologico.
«Ringrazio la Commissione Toponomastica per aver accolto la mia proposta – afferma Balboni –. Credo sia importante intitolare a Sergio uno spazio vicino a delle scuole superiori, per far sì che la sua storia possa sensibilizzare gli studenti di oggi e quelli di domani. Per me, che ho scelto di impegnarmi in politica sin da molto giovane, anche ispirato dalle vicende di ragazzi come lui, questa intitolazione rappresenta un messaggio profondo».
«È un invito a tutti i cittadini a credere nei valori di una politica sana, che difende la libertà di pensiero e rifiuta ogni forma di violenza – continua Balboni –. Gli studenti devono conoscere storie come quella di Sergio e dei tanti giovani innocenti, di ogni orientamento politico, che solo pochi decenni fa sono stati uccisi a causa delle loro idee». Nei prossimi giorni verranno comunicate la data dell’inaugurazione e l’esatta collocazione della targa.
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