Ferrara, via a Messisbag con il pastiz: le specialità estensi da passeggio
L’idea di Ambasciatori del gusto ha trovato casa in un corner del Leon d’Oro: «Servizio “take away” con monoporzioni di pasticcio ma anche i nostri dolci»
Ferrara Da un idea del presidente Marco Simoni nasce il primo corner Fast – street food di Ferrara e sarà targato Ambasciatori del gusto ferrarese, ospitato nello storico Leon d’Oro (socio ambasciatori) e con partnership del portale turistico Ferrara Tours dell’agenzia e tour operator Marfisa Viaggi (altro socio ambasciatore, www.ferrara.tours). Viene lanciato oggi nel pieno del centro di Ferrara un progetto assolutamente innovativo e visionario riguardo il consumo delle materie prime autoctone ferraresi. Infatti, nasce il primo corner Fast - street food a km zero della storia ferrarese. Il luogo è quello dello storicissimo Leon d’oro, sorto nel 1972 come pasticceria e ristorante nel palazzo ducale estense fondato da Valter Paganelli, specializzandosi in dolci ferraresi e piatti tipici per poi passare lo scorso gennaio alla famiglia Pavani.
Il corner a, cui è stato dato il nome di “D’Oro eat&go” è alla sinistra della storica facciata sotto il palazzo ducale con una “finestra” affacciata direttamente su piazza Duomo dove in pieno stile “Mc drive” ma in versione estense e “green”, turisti italiani e stranieri ma anche semplicemente ferraresi in bicicletta, a piedi o con il monopattino potranno rifornirsi delle eccellenze del territorio rigorosamente targate Ambasciatori del gusto ferrarese e rigorosamente con uno stile american fast – street food. Uno dei re del progetto è il pasticcio ferrarese, che verrà servito in una box scrigno particolare ma al contempo innovativa firmata dagli ambasciatori, nel quale il pasticcio potrà essere portato comodamente in giro ed essere consumato come un panino da strada. Il nome del pasticcio nel progetto è “semplicemente” pastiz, in quanto l’obiettivo era che fosse la lingua territoriale (il dialetto) a chiamare questa nostra icona, da far conoscere ancora di più in tutta Italia e nel mondo.
Altre materie prime però usciranno pronte per l’asporto dalla cucina del “D’Oro eat&go”, salate territoriali da accompagnare il pastiz ma anche dolci autoctoni come pampepato, torte taglioline e Mandurlin dal pont in miniporzioni, ma anche il bavarage da abbinamento con una selezione di Vini delle sabbie con regina il Fortana e anche gli amari Deltantico ed Estense, tutti rigorosamente marchiati Ambasciatori del gusto ferrarese. Tutto può essere inserito nella “MessisBag” (in omaggio a Messisbugo), innovativo cestino bag dove comodamente il consumatore potrà inserire tutto ciò che vorrà per creare il suo menù fast food km 0 estense e portarselo in giro facilmente.
I commenti
Soddisfatto il titolare del Leon d’Oro, Alessio Pavani: «Il progetto è attivare questa parte del locale per adibirla a una sorta di servizio “take away”, in strada. Appena arrivato ho voluto sistemare quell’area del locale per dare questo tipo di servizio, speculare alla gelateria che si trova esattamente dalla parte opposta. Volevo dare continuità all’idea di un servizio che non sia il bar-caffetteria o ristorante, la gente passa e acquista. È una zona di fatto indipendente rispetto al locale, attiva anche se bar o caffetteria sono chiusi, in base agli eventi. Abbiamo iniziato essenzialmente con piadineria e paninoteca, ma visto che abbiamo come prodotto il pasticcio, perché non preparare anche questo, quindi un pasticcio di passeggio, monoporzione che prepariamo noi, consumabile in piedi, camminando. Sposiamo questo progetto in ottica turistica, tipo organizzare food tour in bicicletta, facendo una tappa da noi per una consumazione, “gustando” anche la bellezza della città».
Notevole impegno quello di gestire un locale come il Leon d’Oro: «È un’esperienza, bella, divertente, mi piace questo lavoro. Certo un’attività in centro storico è complicata, perché ci sono priorità e ritmi diversi rispetto a locali in provincia. Qui lavori a contatto con le persone che vivono o lavorano in città, oltre ai turisti, persone diverse, anche nelle esigenze. Ma mi sta piacendo molto, è un di nuovo mettersi in gioco, vedere se prendo le decisioni giuste e se i clienti le accolgono bene. Il personale è formato da ragazzi bravissimi, eccezionali, un gruppo di lavoro ottimo e compatto».
Fra i punti di forza resta la ristorazione: «Il ristorante rispecchia la tradizione e si è implementato questo aspetto, prima c’era carne e pesce, ora solo la carne puntando sulla tipicità delle nostre portate. E ho introdotto anche le mie preferenze, quindi c’è un percorso di primi considerando che qui siamo nella terra del cappellaccio, che proponiamo in otto modi diversi; vedo che le cose stanno andando bene».
Infine Marco Simoni, presidente Ambasciatori del gusto: «Dietro questa mia idea che ho condiviso con direttivo e soci non c’è “solo” un modo assolutamente innovativo di poter gustare le eccellenze del territorio, ma un progetto più ampio nel quale si valorizza l’opportunità di intrecciare il gusto delle eccellenze autoctone territoriali con la possibilità di visitare e vivere la città. In questo modo è il turista o il ferrarese stesso che decide la location dove degustare i prodotti: comodamente seduti ai piedi del Castello o nei meravigliosi spazi verdi dei parchi, oppure passeggiando tra le vie e sulle mura cittadine. Sfruttando la comodità delle bag, che sono facilmente trasportabili».
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