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Il caso

Gioco d’azzardo, lite infinita dopo la maxi sanzione a Cento

Alessandra Mura
Gioco d’azzardo, lite infinita dopo la maxi sanzione a Cento

Il trasgressore non paga 15mila euro, la somma lievita a 36mila

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Cento È una vicenda che si trascina da quasi tre anni e che, di grado in grado, è partita da una sanzione amministrativa ed è ora approdata davanti alla Corte di Cassazione. La controversia ruota attorno alla violazione sulle norme contro il gioco d’azzardo patologico e vede contrapposti da un lato il destinatario del provvedimento e dall’altro il Comune di Cento. In mezzo, una sanzione che nel frattempo è lievitata da 15mila a 36mila euro e che il contravventore non ha alcuna intenzione di pagare. Tutto è partito nel febbraio del 2023 da un controllo da parte della Polizia locale nelle sale giochi e negli esercizi in cui sono presenti le slot machine. Nel corso delle verifiche gli agenti hanno riscontrato una violazione della Legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico, elevando una sanzione amministrativa piuttosto salata: 15mila euro. A fronte del mancato pagamento entro i termini previsti, e sulla base della valutazione delle memorie difensive e delle controdeduzioni della Polizia locale e della Questura, il Comune ha inviato un’ingiunzione di pagamento della sanzione con relativo “ricarico”, pari a una somma complessiva di 36mila euro.

Da questo momento il braccio di ferro si è spostato nelle aule di Tribunale. Perché il destinatario della stangata, convinto delle proprie ragioni, ha deciso di opporsi all’ordinanza del Comune e si è rivolto al Tribunale ordinario per chiederne l’annullamento.

Subito la contromossa dell’amministrazione centese che nel gennaio del 2024, con delibera di Giunta, ha deciso di resistere in giudizio e di opporsi al ricorso, ottenendo una prima vittoria da parte del Tribunale, con la conferma dell’ordinanza di ingiunzione di pagamento e il rigetto del ricorso della controparte, condannata a rifondere al Comune anche le spese di lite. Tutt’altro che rassegnato a pagare, il sanzionato ha quindi rivolto le sue speranze alla Corte d’Appello di Bologna, con un nuovo ricorso. E, a sua volta, il Comune di Cento ha continuato a dare battaglia opponendosi al ricorso e ottenendo una seconda vittoria.

La Corte d’Appello di Bologna nel novembre del 2024 ha infatti respinto l’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza e lo scorso ottobre ha rigettato anche l’appello confermando la sentenza del Tribunale e, quindi, anche la validità dell’ordinanza di ingiunzione. Ma per ricevere le somme che ritiene gli spettino, il Comune dovrà attendere ancora. Perché la controparte ha giocato l’ultima carta, il ricorso in Cassazione. Il capitolo più recente, ma non definitivo, risale al 4 dicembre scorso, quando la Giunta di Cento ha dato mandato a un legale per resistere nel giudizio davanti alla Suprema Corte e mettere la parola fine a questa lunga storia. 

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