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Ferrara, parte lo sprint per arrivare a 3 milioni di turisti

Ferrara, parte lo sprint per arrivare a 3 milioni di turisti

In città le presenze aumentano del 6,25%. Nei primi dieci mesi dell’anno sono stati registrati 2,8 milioni di pernottamenti

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Ferrara Si profila un bilancio di anno positivo per il turismo ferrarese. Gli ultimi dati diramati dall’ufficio statistica della Regione, aggiornati a tutto il mese di ottobre, certificano un incremento di presenze su tutto il territorio provinciale, pur con un andamento ondivago. Resta ancora da vedere se verrà a fine anno sfondato il tetto dei 3 milioni di presenze, ma il risultato dei primi dieci mesi dell’anno, quelli più significativi, si attesta a 2,8 milioni di pernottamenti con un +1,96% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.

La città

Buoni i dati del capoluogo, che fanno segnare un complessivo +6,25% rispetto ai primi dieci mesi del 2024. Le presenze già certificate, senza gli ultimi due mesi, sono state nel complesso 471.112, che permettono in prospettiva di chiudere l’anno superando il tetto del mezzo milione di pernottamenti, come già avvenne nel 2024. Da segnalare un ottimo settembre che ha fatto segnare un +14,94%, secondo miglior mese dell’anno dopo maggio. Lieve segno meno invece per ottobre con un calo dello 0,61%, terzo mese dell’anno dopo febbraio e luglio in deficit rispetto al 2024. L’incremento complessivo è dovuto anche un buon andamento dei flussi stranieri con le presenze dei turisti esteri che hanno fatto segnare un +8,82% rispetto al 2024, più contenuto l’incremento dei turisti italiani con un positivo +4,82%. Particolare interessante: si è ulteriormente assottigliata la forbice tra le strutture ricettive. La percentuale di presenze complessive nelle strutture alberghiere della città di Ferrara si attesta ora al 57,4%; e pensare che fino allo scorso anno sfioravano il 70%. Questo non solo per la riscoperta delle soluzioni ricettive alternative come B&B, ma probabilmente perché è stato fatto un lavoro di indagine numerica più approfondito sulle strutture extra alberghiere.

I Lidi

Nel mezzo di un’estate piena di criticità, che dopo un ottimo giugno (per merito anche dell’effetto Pentecoste si è raggiunto un +17,78%) ha fatto segnare un andamento negativo nei mesi forti di luglio (-3,54%) e agosto (-1,91%), le presenze complessive sui Lidi comacchiesi grazie al buon risultato di settembre (+4,83%) e ottobre (addirittura +36,85%) sono ritornate con il segno positivo nel confronto con i primi dieci mesi del 2024. Ora, con quasi 2,2 milioni di presenze, il confronto vede un piccolo segno più, con una attuale vittoria di “corto muso” del +0,54%. Tutto sommato è andata bene, in quanto alcune località balneari della costa hanno sofferto quest’anno un’inversione di tendenze rispetto agli anni precedenti ed hanno attualmente un bilancio percentuale negativo rispetto al 2024, come: Cesenatico -2,83%, Gatteo a Mare -0,77%, Bellaria -2,47%. Viceversa, fanno segnare dati positivi: Cervia +4,83%, Riccione +2,43%, Cattolica +3,5%, Misano +5,31%. Sui Lidi, a fronte di un calo complessivo dei pernottamenti dei turisti italiani (-0,35%), si è assistito per contro a un incremento delle presenze dei turisti stranieri (+1,87%) e sfiorando quota 900mila, sono saliti al 41% del totale delle presenze.

Gli altri comuni

Sorridono anche gli altri comuni ferraresi che hanno rilevanza turistica. Argenta con 29.153 presenze fa segnare un +17,45% rispetto all’analogo periodo del 2024. Bondeno con 17.069 pernottamenti è al 5,04%. Buon incremento anche per Cento che con 35.541 presenze porta a casa un +15,03%. Infine Ostellato con 13.043 pernottamenti nei primi dieci mesi dell’anno certifica un +6,86% rispetto allo scorso anno.

Il confronto in Regione

Da gennaio a ottobre di quest’anno in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna si sono registrate 40,8 milioni di presenze (+2,97% rispetto al 2024), con la provincia di Rimini che con quasi 15 milioni fa la parte del leone, seguita da Ravenna con 7 e Bologna con 6 milioni di presenze. Ma se guardiamo al confronto in percentuale tra i primi dieci mesi dell’anno si scorge che la provincia che ha avuto il maggiore incremento nel 2025 è stata Reggio Emilia +8.99%, seguita da Modena +7,30%, Parma +6,77%, Piacenza +6,20%, Ravenna +6,14%, Bologna +5,81%. Ferrara è al settimo posto con un +1,96%, davanti a Rimani +1,05%, fanalino di coda e unica provincia con il segno negativo è Forlì-Cesena con -1,40%. Per quanto riguarda invece le città d’arte capoluogo di provincia c’è la rivincita di Cesena +11,48%, seguita da Parma +10,15%, Modena +8,57%, Reggio Emilia +7,54%, Ravenna +6,7%. In sesta posizione Ferrara con un +6,25% che precede Bologna +6,07%, Piacenza +1,79%, Forlì +1,14%. Il paradosso è che chiude la classifica proprio Rimini, numericamente la più forte, ma qui si deve accontentare di un piccolo +0,28%. E da come si erano messe le cose a fine agosto è già tanta roba. 

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