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Ferrara, il bilancio della Curia: «Da 170 unità pastorali a 41 nel triennio»

Nicolas Stochino
Ferrara, il bilancio della Curia: «Da 170 unità pastorali a 41 nel triennio»

L’augurio di Natale di monsignor Perego è rivolto «ai poveri e alle persone semplici»

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Ferrara L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego, ha tracciato un bilancio ampio e articolato di fine anno sulla vita della diocesi, intrecciando il messaggio pastorale per il Natale, la situazione delle chiese dopo il sisma, l’impegno della Caritas e i temi amministrativi legati al sostegno economico.

L’augurio

Il cuore dell’intervento dell’arcivescovo è stato il messaggio natalizio, intitolato “Il Natale, noi e i poveri”. Perego ha spiegato come il tema di quest’anno sia indissolubilmente legato alla povertà: «Natale viene dalla povertà e i primi protagonisti sono i poveri, i pastori e le persone semplici». Uno sguardo che nasce sia dall’esortazione apostolica di Papa Leone XIV, dedicata all’amore verso i poveri, sia dalla situazione del territorio ferrarese, che dopo il Covid resta l’unica provincia a non crescere economicamente. I «volti dei poveri» richiamati dall’arcivescovo sono quelli dei lavoratori poveri, delle persone cadute nel gioco d’azzardo, delle donne vittime di violenza, dei detenuti, dei migranti e dei minori in difficoltà. «Volti di casa», che interrogano la Chiesa e la società. In questo quadro si inserisce anche la nuova lettera pastorale triennale 2025-28, “Che siano tutti uno”, che accompagna il cammino sinodale e la visita pastorale alle parrocchie, ponendo al centro corresponsabilità dei laici, valorizzazione delle donne, accoglienza e scelta preferenziale per i poveri. «Un cammino - ha annunciato l’arcivescovo - che ci porterà a passare da 170 parrocchie a 41 unità pastorali».

Post sisma

Ampio spazio è stato dedicato alla ricostruzione post sisma. Monsignor Stefano Zanella ha ricordato che oggi sono già 40 le chiese riaperte, 15 quelle che riapriranno con certezza e 16 quelle per cui inizieranno i lavori. Restano però cinque edifici per i quali non si è riusciti a reperire le risorse necessarie. Le difficoltà maggiori, ha spiegato Zanella, derivano dalla burocrazia e dai tempi amministrativi, che spesso rallentano anche lavori già conclusi, come nel caso di Sant’Antonio. Particolarmente delicata la situazione della Cattedrale: «Entro fine estate verranno rimossi i ponteggi dal campanile, che però resterà protetto da reti per problemi strutturali antichi». Perego ha sottolineato come il ritardo nella messa in sicurezza e valorizzazione dei beni culturali rappresenti «una ferita aggiuntiva» per Ferrara, città che può trovare proprio nella cultura e nel patrimonio storico un volano di sviluppo e turismo.

Caritas

Il direttore della Caritas diocesana ha illustrato un’attività in forte espansione. Nel 2025 sono stati potenziati e avviati nuovi servizi: il centro diurno di San Giacomo, il guardaroba sociale, la barberia e la sartoria sociale, il nuovo centro di ascolto e l’Unità di strada per le persone senza dimora. Servizi resi possibile grazie ai 150 volontari. I numeri raccontano un bisogno crescente: la mensa Caritas ha distribuito nel 2024 oltre 49mila pasti; 635 famiglie hanno ricevuto aiuti alimentari; 94 donne, 26 uomini e 51 minori sono seguiti nei percorsi di accoglienza. Riaperta anche la Caritas di Comacchio con 15 posti dedicati a donne single e nuclei monogenitoriali femminili. Per il 2026 l’obiettivo dichiarato è l’apertura di un dormitorio per chi vive in strada.

Economie

Sul piano economico, don Andrea Malaguti ha presentato i dati del sostegno alla Chiesa. Nel 2024 la diocesi di Ferrara-Comacchio ha ricevuto 3,5 milioni di euro dall’8x1000, in calo di quasi 200mila euro rispetto all’anno precedente. Le risorse sono state ripartite quasi equamente tra sostentamento del clero e opere di culto, carità ed edilizia. Positivo il dato sulle offerte liberali dei fedeli, in aumento di 12mila euro sul 2023 (passati da 40mila a oltre 52mila euro), che ha permesso di ridurre l’utilizzo dei fondi dell’8x1000 per il clero e mantenere stabile il sostegno agli interventi caritativi.

Il ricco calendario delle celebrazioni natalizie proseguirà fino all’11 gennaio e l’arcivescovo ha ricordato: «Domenica 28 dicembre la diocesi si ritroverà per la conclusione dell’anno giubilare in Cattedrale, dove alle 17.30 celebrerò la santa messa». 

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