Rischio investimenti, allarme nell’area dell’autostazione di Cento
Molti giovani entrano nel piazzale usando i varchi riservati ai bus. Capasso (Filt-Cgil): «Comportamenti che tolgono sicurezza all’area»
Cento Pericolo di investimento all’autostazione di Cento. Una situazione che fa seguito a quanto segnalato in passato da parte dei sindacati autoferrotranvieri che riguardano il terminal di via del Lavoro a Ferrara, sempre a Ferrara il piazzale della Stazione, e che ora si sono registrati anche presso l’autostazione di Cento.
La situazione
Episodi che si sono verificati in particolare negli orari di punta e ad essere coinvolti sono giovani studenti, in gran parte minorenni. Presi della frenesia di salire a bordo e forse anche distratti da cuffiette e cellulari, sono in tanti ad entrare al centro piazzale di manovra varcando l’ingresso carrabile riservato ai bus in via Bologna nella fase di apertura della sbarra, anziché usufruire dei passaggi pedonali e attendere sulla banchina di viale Jolanda, molto più sicura e al riparo dalle manovre dei mezzi del trasporto pubblico di linea.
Le reazioni
«Questi comportamenti non solo mettono a rischio gli utenti stessi, ma rendono anche molto difficile il lavoro degli autisti che devono effettuare manovre in un piazzale già affollato – spiega Vincenzo Capasso della Filt-Cgil di Ferrara – Coloro che attraversano il piazzale mentre i bus sono in movimento vengono esposti a pericoli concreti», riprende il sindacalista. Una situazione che tende a peggiorare di giorno in giorno, sulla quale le frequenti segnalazioni da parte del personale addetto alla guida sono a oggi inascoltate.
«È quindi fondamentale sensibilizzare gli utenti, soprattutto i più giovani, a utilizzare gli appositi passaggi pedonali così da permettere agli autisti di lavorare in sicurezza e garantire un ambiente più ordinato e sicuro per tutti», conclude il Capasso. Che con questo intervento intende soprattutto contribuire a evitare fatti che possono rivelarsi anche tragici. E comunque per rendere l’area più sicura. Non è la prima volta che l’autostazione di Cento fa parlare di sé per le stesse problematiche.
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