Pontelagoscuro e Barco più sicuri, cosa prevede il progetto da 90mila euro
Sviluppati tre percorsi per favorire il presidio e l’attività di coesione sociale. Telecamere fuori da scuola, attenzione alle famiglie e mediatori culturali in loco
Ferrara Saranno complessivamente 90mila gli euro messi a disposizione per il mega progetto che riguarda interventi di sicurezza urbana e sociali che verranno attuati nel territorio di Pontelagoscuro e Barco.
In cosa consiste
Si tratta di tre percorsi che partiranno con l’installazione di due telecamere ad alta tecnologia nei pressi delle scuole “Cosmè Tura” e Nido. Un potenziamento che rientra nel progetto “Scuole sicure”, che recentemente ha ricevuto un finanziamento di 31mila euro dal Ministero dell’Interno.
A questo si aggiunge il percorso “Famiglie al Centro”, per il quale sono stati stanziati 20mila euro erogati alla Cooperativa “Il Germoglio” all’interno di un avviso pubblico rivolto agli enti del terzo settore promosso dall’assessorato alle Politiche sociosanitarie del Comune di Ferrara.
Ancora 30mila euro sono stati destinati a “Barco e Pontelagoscuro più sicuri insieme”, progetto che si articola in due rami e prevede in queste realtà la presenza di due operatori del Centro di mediazione del Comune, rafforzando così il portierato sociale di via Bentivoglio 56, in collaborazione con Acer, e il presidio a supporto dei servizi già presenti all’interno del Centro civico di piazza Buozzi a Pontelagoscuro. Infine 10mila euro andranno al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, che realizzerà uno studio sociologico finalizzato all’analisi delle relazioni, le dinamiche e i fenomeni sociali che caratterizzano Barco e Pontelagoscuro.
I commenti
«Rafforzare la presenza sul territorio e monitorarlo al fine di ricucire il tessuto sociale di zone complesse come queste – ha dichiarato l’assessore con delega alla Sicurezza, Frazioni e Politiche per la famiglia Cristina Coletti – è un grande impegno che vede l’amministrazione coinvolta in un contributo economico importante che si affianca a quello messo a disposizione dal Ministero degli Interni che sarà gestito dalla Prefettura, il tutto in collaborazione con le associazioni attive nella zona e con il Dipartimento di Studi Umanistici di Unife».
L’attenzione su questi territori è quindi alta, specie dopo aver ascoltato la voce dei residenti e recepito così le loro necessità contingenti. Lo ha sottolineato il Prefetto Massimo Marchesiello che ha trovato un’ottima collaborazione con le realtà associative presenti a Ponte e Barco. «Andremo anche in loco – ha proseguito – per verificare i disagi ed avviare così ulteriori passaggi, uno dei quali riguarderà l’illuminazione e soprattutto le due nuove telecamere a cui ha provveduto il Ministero con un contributo di 31mila euro e che si vanno ad aggiungere così alle altre 116 complessivamente già installate».
Fra queste associazioni un ruolo importante lo riveste la Cooperativa Il Germoglio referente del progetto “Famiglie al Centro” su cui si è soffermata la referente Maura Tani: «Non siamo soli ad attuare gli interventi – ha ricordato – ma procediamo con il contributo determinante del comitato “Vivere Insieme” che rappresenta quasi una ventina di realtà associative. Le finalità e gli obiettivi sono diversi, per esempio dare risalto agli spazi interni della scuola nei quali coinvolgere sia i bambini di diverse età che i loro genitori, mentre sta per aprirsi uno sportello in via Savonuzzi per dare risposte più mirate alle necessità che ci verranno presentate: sono invece già attivi una videobiblioteca e gli incontri con i genitori e i caregiver per affrontare i bisogni di categorie fragili come quelle dei disabili».
L’obiettivo da raggiungere è comunque complessivamente la sicurezza, che il professor Alfredo Alietti dell’Ateneo estense ha definito un «bene pubblico ma anche un diritto», presupposti da cui partirà la ricerca sulla qualità della vita in queste zone per realizzare un quadro generale da cui procedere.
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