Presidio per la pace del 1° gennaio, anche Ferrara si mobilita
Ritrovo in piazza della Cattedrale per celebrare la Giornata mondiale. Così la città estense aderisce alla rete regionale: laici, cattolici e terzo settore sotto un’unica bandiera contro il riarmo
Ferrara Il primo gennaio 2026 per la prima volta Ferrara celebrerà la Giornata mondiale per la pace con un presidio in piazza della Cattedrale organizzato, dalle 11 alle 12, dalla Rete Pace Ferrara. «Un’iniziativa nata dal mondo cattolico, a cui tutte le realtà laiche del gruppo hanno aderito convintamente, abbracciandone lo spirito universalistico» ha spiegato Barbara Diolaiti, una delle coordinatrici della rete locale che comprende una cinquantina di associazioni. Anche Ferrara, assieme alle altre città che aderiscono alla rete regionale Pace e nonviolenza Emilia-Romagna, si prepara così a raccogliere il messaggio di Papa Leone XIV “Verso una pace disarmata e disarmante”.
Il messaggio del Pontefice
In vista di questa 59esima giornata, dal Pontefice arriva «una vigorosa denuncia contro la corsa al riarmo in atto nel mondo con le spese militari aumentate nel 2024 del 9,4% rispetto all’anno prima». Poi l’invito «a vigilare sulla strumentalizzazione della religione per benedire il nazionalismo, la guerra e la lotta armata: “Blasfemia che oscura il nome di Dio”». Parole in cui risuona l’eco di quelle pronunciate nel 1968 da Papa Paolo VI che in quell’anno cruciale per la storia mondiale inaugurò questa ricorrenza con un altro appello alla tregua e al dialogo: quello per la guerra in Vietnam. Parole di fede che si sono trasformate in un’invocazione universalmente condivisa per la cessazione di tutti i conflitti in corso.
A Ferrara
«Ci troveremo nel cuore della nostra città – prosegue Diolaiti – come abbiamo fatto per tutto il 2025, per inaugurare assieme il 2026 con un messaggio per la pace e il disarmo, ricordando tutti i conflitti in corso nel mondo, a partire dai principali in Palestina, Ucraina e Sudan. Apriremo questo momento di raccoglimento collettivo con la canzone “Lullaby. Together for Palestine” composta da diversi artisti, tra cui Brian Eno, Peter Gabriel e Neneh Cherry, a sostegno del popolo gazawi. Poi si alterneranno musiche, letture di testimonianze dalle zone di guerra e appelli contro la volontà di riarmarsi manifestata dall’Europa che di armi, peraltro, ne possiede già tante e non si vede dunque la necessità di investire ulteriori fondi nel comparto bellico».
Attenzione a tutte le guerre in atto, dunque, ma al centro resta la Palestina, «perché quella finta pace della quale si sta parlando in realtà sta producendo morti quotidiane, sia perché si continua a sparare sia per la terribile alluvione che ha rallentato gli aiuti, reso invivibili le tendopoli e inagibili campi. C’è stata anche una denuncia specifica dell’Onu perché Israele non sta facendo entrare gli aiuti necessari, quindi le persone a Gaza si trovano in accampamenti di fortuna completamente devastati e ogni giorno i bambini muoiono assiderati. E contemporaneamente in Cisgiordania continuano i micidiali attacchi dei coloni nei confronti degli agricoltori palestinesi». Un quadro per niente natalizio, proprio nella terra della natività.
«Fa male pensare che per loro l’anno debba iniziare così, saremo in piazza per ribadire che non è vero che va tutto bene. Se non va tutto bene in ogni parte del mondo, non va tutto bene neanche qua. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi a noi, per cominciare l’anno con il migliore proposito che possiamo augurare a noi, a questa città e a tutto il mondo: quello della pace».
Lo stesso giorno si svolgeranno le tante iniziative programmate nelle altre città della regione. Tra queste Modena, dove il Nuovo Tavolo Associazioni - Tam Tam di Pace, promuove la 2ª Marcia per la Pace il cui slogan sarà “Fuori la guerra dalla storia. Per una pace disarmata e disarmante”. Il ritrovo è previsto al parco Novi Sad alle ore 15, saranno presenti anche io sindaco e il vescovo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA