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Il dibattito

Il Consiglio approva, inizia la vendita di Amsef. L’assessore: «L’azienda è appetibile ora»

Andrea Mainardi
Il Consiglio approva, inizia la vendita di Amsef. L’assessore: «L’azienda è appetibile ora»

Duello in Consiglio comunale a Ferrara per la cessione della società di onoranze funebri, ma con la rassicurazione che «tutti i dipendenti saranno riassorbiti». Opposizioni dure su tempistiche, sponsorizzazioni e casa funeraria

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Ferrara Il divorzio tra l’azienda funeraria e il Comune di Ferrara è ufficiale. Nell’animata seduta di Consiglio di oggi infatti è stata approvata da una compatta maggioranza la vendita delle quote che la partecipata Ferrara Tua deteneva di Amsef.

La cessione

I dettagli sono quelli emersi nei giorni scorsi, con il colosso Hofi in prima fila per aggiudicarsi il bando pubblico per il 100% dell’azienda che comprende anche la casa funeraria attualmente in costruzione. La “bomba” riguardante la vendita di un servizio storico e molto radicato sul territorio è quindi definitivamente deflagrata e diverse sono state le tesi portate a supporto di questa operazione da parte dell’assessore comunale Matteo Fornasini. «Parliamo di un’operazione della quale già nel 2017 con la Giunta Tagliani si iniziava a parlare. Nel 2019 poi la Corte dei Conti aveva rilevato similarità tra le funzioni di Amsef e Ferrara Tua chiedendo poi un processo di razionalizzazione per quanto riguarda le società partecipate in maniera diretta o indiretta dal Comune». «Poi – prosegue l’assessore – ci sono anche scelte economiche. Nel 2019 Amsef aveva una produzione di 4 milioni e 100mila euro calati a 3 milioni e 200mila nel 2025. Bisogna quindi dare prospettive all’azienda in vista quindi dei cambiamenti del mercato. A Ferrara infatti le cremazioni raggiungono l’80% contro il 40% nazionale. Questo significa meno introiti da funzioni che sono calate anche in senso assoluto: nel 2019 erano state 1.142 mentre quest’anno si arriva a 900». Fornasini tocca anche il tema legato alle sponsorizzazioni: «Si tratta di una precisa scelta politica e i dati sul turismo forniti dalla Regione ci danno ragione».

Il dibattito

Da questi punti parte anche l’affondo delle opposizioni. Fabio Anselmo (Civica Anselmo) si vede rigettare una richiesta di sospensiva della delibera e attacca poi sulle sponsorizzazioni: «Amsef ha una funzione sociale ineludibile e deve prevalere questa rispetto allo spregiudicato calcolo economico. Quali sono i fini di Amsef? L’assessore afferma che l’azienda funebre ha contribuito al turismo, riflettiamo su questo. Non capisco le decine di migliaia di euro con i quali sono stati foraggiati Summer Festival o Monsterland. Perché poi è stata prosciugata un’azienda in crisi?».

«Perché tutta questa fretta? Il futuro dei 27 dipendenti è ora in discussione e i beni pubblici vanno salvaguardati e non usati per tappare di buchi di bilancio», afferma Anna Zonari (La Comune).

Davide Nanni (Pd) poi attacca: «È una scelta che certifica il fallimento di dirigenti come Aldo Manfredini e Giacomo Gelmi. Le perdite sono forse più gravi di quanto si afferma? Tutto è stato fatto in maniera frettolosa per una svendita senza confronto con i sindacati. Inoltre si cede così al mercato un servizio fondamentale perdendo anche l’effetto calmiere sui prezzi dei funerali».

Enrico Segala (Pd) punta il dito su un «calo di marginalità non così rapido da giustificare una dismissione di questo genere in dieci giorni». Anche il consigliere Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo) evidenzia come l’azienda «venga ceduta dopo tre milioni investiti nella “funeral home”».

La replica dell’assessore Fornasini infine verte sul fatto che «la casa funeraria resterà patrimonio comunale. Inoltre, l’appetibilità di Amsef proprio oggi è tale da consentirci di mettere come condizione nel bando il riassorbimento integrale del personale». Il primo passo quindi è fatto. Ora la palla passa a Ferrara Tua ed al bando che verrà.

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