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L’influenza

Aviaria in un allevamento di Argenta, 26mila tacchini verso l’abbattimento

Annarita Bova
Aviaria in un allevamento di Argenta, 26mila tacchini verso l’abbattimento

Pochi giorni fa nel Mezzano il precedente con 60mila volatili attaccati dal virus, ora nell’Argentano: ecco dove

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Argenta L’influenza aviaria ha colpito ancora ad Argenta, questa volta in via Valle Umana e l’Ausl non ha potuto fare altro che procedere con il provvedimento di sequestro e abbattimento di pollame nell’allevamento avicolo denominato Mantello di proprietà della società Mangimificio Romagnolo. Ben 26mila tacchini dovranno essere abbattuti.

Il provvedimento

Il sequestro dell’allevamento Mantello prevede l’immediato abbattimento in loco di tutti i volatili presenti nell’azienda, 26.061 tacchini maschi. Il sequestro cautelativo risale al 17 dicembre scorso, quando sempre ad Argenta sono stati registrati al casi di aviaria. Tutti i volatili andranno abbattuti e quindi bisognerà procedere con la distruzione o apposito trattamento di tutti i materiali o rifiuti potenzialmente contaminati come mangime e lettiere. L’Ausl ha disposto che la distruzione avvenga mediante trattamento in impianti autorizzati e previa disinfezione. Non solo, è anche previsto il divieto di ripopolamento dell’azienda con volatili prima che siano trascorsi almeno trenta giorni dal completamento delle operazioni di pulizia e disinfezione. Tutte le operazioni devono essere concordate con l’unità Sanità animale del dipartimento Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Ferrara.

Crescono in generale le preoccupazioni per la diffusione dell’influenza aviaria in Italia. Sempre ad Argenta quasi 60.000 tacchini maschi reclusi in un allevamento intensivo sono stati abbattuti nei giorni scorsi in località Mezzano a causa della scoperta di alcuni focolai del virus H5N1. A comunicarlo era stato il sindaco di Argenta, Andrea Baldini, attraverso un post pubblicato sui social, dopo la conferma dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Intanto, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) prevede la comparsa di nuovi focolai di influenza aviaria nel Vecchio Continente per l’intero inverno. Da settembre a novembre 2025, ben 1.443 i casi riscontrati negli uccelli selvatici di 26 Paesi, cioè quattro volte in più rispetto ai casi riscontrati negli uccelli selvatici da settembre a novembre 2024. Numeri che, tra l’altro, sono i più alti dal 2016. Per l’uomo, però, almeno fino a oggi, nessun rischio. Tra i consigli per evitare il contagio, l’allontanamento da animali feriti o malati, il consumo di carne ben cotta e lo stop all’utilizzo di latte crudo considerato un pericolosissimo vettore di diffusione. 

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