Ferrara, l’opposizione sul caso Amsef: «Atti per la vendita ancora sconosciuti»
Anselmo e Nanni: «Visionarli subito ci è dovuto per legge»
Ferrara A quattro giorni dal voto in Consiglio comunale che ha approvato la vendita di Amsef, i consiglieri dell’opposizione non hanno avuto ancora modo di visionare gli atti preparatori che puntellano la relativa delibera ovvero, come si legge dell’atto di Giunta, «l’attività di benchmarking e di analisi del contesto economico e sociale di riferimento effettuate di concerto con il management di Ferrara Tua spa e di Amsef srl». Informazioni che peraltro sarebbero dovute essere messe a disposizione prima della Commissione di controllo di mercoledì 17 dicembre, per consentire un adeguato confronto su una decisione legata a servizio tanto delicato e importante per i cittadini come quello funerario.
È quanto i consiglieri Fabio Anselmo (Civica Anselmo) e Davide Nanni (Pd) mettono nero su bianco in una comunicazione inviata al direttore generale Sandro Mazzatorta e, per conoscenza, anche al sindaco e al prefetto di Ferrara. Lunedì 22, spiegano i consiglieri, era stata inoltrata agli uffici comunali la richiesta di accesso agli atti che «avreste dovuto mettere a disposizione di tutti i consiglieri comunali entro la Commissione controllo che si è tenuta il 17 dicembre». E che tuttora non è stato possibile visionare poiché «il personale di segreteria ci ha comunicato che i documenti non sono nelle sue disponibilità rimandando a tempi imprecisati per la loro esibizione ai sottoscritti, violando quanto indicato dall’art 43 del Tuel», il Testo unico degli Enti locali.
Da qui i due consiglieri sono stati indirizzati all’Ufficio programmazione, la cui dirigente però tornerà dalle ferie dopo l’Epifania, e dove nemmeno il personale in servizio aveva copia della documentazione. Secondo le disposizioni del dg, gli atti richiesti possono essere consegnati entro 30 giorni dalla richiesta «ma in questo caso non si trattava di ottenerne la copia, ma solo di poterli visionare, e questo ci è stato negato», spiega Nanni. «Il diritto a visionare i documenti – ricordano i consiglieri nella loro comunicazione – essendo garantito dalla legge, è immediato e deve essere consentito senza ritardo alcuno se i documenti esistono e sono delle disponibilità degli Uffici comunali». E devono esserlo per forza, concludono, visto che la delibera che li cita è già sull’Albo pretorio del Comune.
Ma soprattutto, ribadisce Nanni, «perché presentare come “urgente” la vendita di Amsef alla luce di analisi che non abbiamo mai visto? Perché dunque cedere ai privati un’azienda il cui passivo risulta contenuto a 126mila euro e con un patrimonio di 3 milioni di euro? Il nostro non è un giudizio ideologico, ma di merito, perché si tratta di un’azienda perfettamente rilanciabile». La delibera inoltre, aggiunge Anselmo, «non è stata firmata dal sindaco Fabbri. Credo che sia un segnale particolarmente significativo, e che i consiglieri della maggioranza e l’assessore debbano interrogarsi su questo».
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