La Nuova Ferrara

Ferrara

Nuove realtà

Musica e solidarietà si incontrano a Poggio Renatico con i “Ritmo libero”

Matteo Ferrati
Musica e solidarietà si incontrano a Poggio Renatico con i “Ritmo libero”

Quattro amici poggesi hanno organizzato un primo evento benefico per Ado: «Orgogliosi di avere riunito la comunità e di aver fatto del bene a chi ne ha bisogno»

3 MINUTI DI LETTURA





Poggio Renatico “Eravamo quattro amici al bar”: così, nel modo più classico che possa esistere, gli amici e fratelli Mirko Bellodi, Francesco Pizzitola, Mirko Martelli e Marco Bellodi si sono ritrovati qualche mese fa e hanno pensato di riunire i dj e la comunità di Poggio Renatico per una serata all’insegna della musica e della socialità. Lo scorso 29 novembre si è tenuto infatti il “Dj set per Ado” al Parco primo maggio di Poggio, evento aperto a tutti e a ingresso libero.

«Noi quattro abbiamo chiesto la disponibilità ad altri dj del paese e tutti l’hanno data – racconta il quartetto –. Entusiasti di questa cosa, abbiamo organizzato questa serata per la comunità, per coinvolgere il paese e tutte le compagnie di dj. Avevamo preventivato una donazione a scopo benefico ma senza alcun budget: il risultato è stato sopra ogni nostra aspettativa. C’è stata grande partecipazione e siamo felici e orgogliosi di aver realizzato questa iniziativa». L’ipotesi a cui il gruppo aveva idealmente pensato era di circa 1.000 euro, però la cifra donata è stata raddoppiata.

Proseguono i dj: «Anche l’Ado è rimasta contentissima di questa cosa, nata come un gioco, che abbiamo organizzato. Non vogliamo essere legati o avere dipendenze; ci siamo chiamati “Ritmo libero” proprio perché vogliamo essere liberi e trasparenti, anche rispetto ad ogni ideologia politica. È stato bellissimo ma – allo stesso tempo – a livello organizzativo abbastanza pesante. Tutte le linee guida e le regole sono state seguite e, alla fine, abbiamo dimostrato che, se uno vuole, può fare».

Il collettivo tiene particolarmente a ringraziare tutte le persone, oltre 25, che hanno collaborato (e anche cucinato oltre 20 kg di pasta al ragù) per una notte intera, con lo stesso interesse comune e senza chiedere il minimo compenso. Anche il gruppo della sicurezza, gestito da Alessio Grigatti, è stato ringraziato: «Addirittura due di loro lo fanno di mestiere; hanno rinunciato a una serata di lavoro per venire con noi in forma gratuita. Tutti hanno percepito il nostro scopo: fare del bene a chi ha bisogno. Alla fine, abbiamo presentato tutti i conti, la cifra da donare e Marco ha organizzato una cena di ringraziamento per tutti. Siamo andati all’Ado con il sorriso ma, passando per i corridoi, abbiamo visto delle cose che ci hanno profondamente rattristato. Resta il grande orgoglio per aver aiutato queste persone».

I generi suonati nel corso della serata hanno spaziato dallo ska all’afro-funky, dagli anni ’70/’80 agli anni ’90, dalla deep house alla techno: «si tratta di generi pensati per tutte le generazioni – afferma Mirko Martelli – . I più “datati” sono arrivati all’inizio e a mano a mano che la musica cambiava genere, si è osservato anche un cambio generazionale: gli ultimi sono stati i più giovani e sono rimasti fino alle 2 di notte (limite orario consentito, ndr). La serata è durata 8 orotto e abbiamo suonato quasi ininterrottamente, coinvolgendo tutte le età e tutto il paese. Il genere anni ’70/’80 è stato suonato col vinile al centro del palco, con tutte le altre console collegate ai lati».

Sul futuro e i possibili eventi che seguiranno: «Si vedrà. Noi domanderemo uno spazio a chi vuole collaborare ma tutto dovrà sempre essere a scopo benefico, magari anche verso altre associazioni. Non ci interessa il guadagno economico: siamo nati e vogliamo rimanere sul filo della donazione. Ci sarà sicuramente un seguito ma non ci siamo prefissati date o locali: è tutto in divenire e deve sempre partire dalla nostra volontà di metterci in gioco; senza il piacere non si fanno bene le cose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA