Il regalo di Vladimir ad Argenta, l’artigiano ha riparato la finestra della Celletta
Un imprenditore edile è arrivato e ha sistemato tutto a sue spese
Argenta «La chiesa della mamma di Gesù chiusa per una finestra rotta? Ma che Natale è? Questo non è possibile». Le parole sono di Vladimir, un 52enne macedone da 26 anni in Italia, residente a Filo, titolare di una piccola impresa edile. Lunedì mattina, Vladimir in collaborazione con Sermi, un collega patentato per la guida del cestello, a preso in affitto dalla Mdm di San Biagio l’automezzo elevatore per andare a riparare una volta per tutte la famosa finestra traballante, che impediva di fatto di poter usufruire della chiesa e di conseguenza anche di allestire il presepe tanto amato dagli argentani. Un’oretta poco più ed è tornato a terra.
I ringraziamenti
A dirgli grazie per prima è la sacrestana del santuario Gabriella Canola con suo marito Giuseppe Ricci Petitoni. Vladimir non vorrebbe pubblicità per ciò che ha deciso di fare ma tiene a spiegare i motivi del suo gesto e con un ottimo italiano dice «per favore nessuna polemica: siamo a Natale. Vede – dice - io ogni sabato vengo alla Celletta perché dove abitavo fin da bambino vivevo nel cortile della chiesa. Sono ortodosso - aggiunge – e tutti noi preghiamo lo stesso Dio, uno che mi è sempre stato vicino. Mio padre era muratore e mi ha insegnato questo mestiere e ogni volta che c’era bisogno di lavori nella nostra chiesa li faceva lui e non voleva soldi. Ecco io ho fatto stessa cosa. Quando sabato scorso sono venuto per pregare – racconta – ho trovato chiuso ed ho chiesto a Gabriella il perché e lei mi ha spiegato». Nel suo racconto non ci sono appunto polemiche o quanto altro rispetto a quanto successo, ma solamente una dimostrazione di possedere una grande fede.
Il racconto
Ho incontrato il sindaco con assessore e ho detto che avrei fatto il lavoro a mie spese con tutte le garanzie di sicurezza: e così ho fatto stamattina (lunedì; ndr). Come l’ho fatto? Da fuori ho fatto dei fori col trapano e con dei tappi a pressione ho fissato la finestra: ora non si muove più. Per maggior sicurezza ho anche fissato al muro in modo trasversale due barre di ferro».
«Ringraziamo di cuore Vladimir – interviene la sacrestana – ma noi vogliamo contribuire nelle spese per il noleggio del cestello e vogliamo farlo con una sottoscrizione anonima». «No – interrompe il macedone -, non voglio soldi è una cosa mia proprio come avrebbe fatto mio padre. Questa chiesa deve restare aperta, soprattutto in un momento così delicato e bello per noi cristiani. Non si può tenere chiusa la Celletta». «Durante il lavoro - va avanti l’uomo - abbiamo fatto le foto e come avevo promesso le ho inviate in Comune. Buon Natale a tutti: ora la chiesa della Madonna può aprire, potremo mettere il Bambino nella culla e sua Mamma sarà contenta. Lo ripeto: Dio mi è stato sempre vicino e ciò che ho fatto è un modo per onorare la sua presenza». Ora, per riaprire il santuario occorre un’ordinanza che annulli quella precedente e di questo, Vladimir non si deve preoccupare.
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