Vigilia, in tavola domina il pesce: lo scelgono otto famiglie su dieci
Coldiretti: «La flotta peschereccia sostiene le tradizioni nonostante le difficoltà». Vongole, scampi e mazzancolle i prodotti più cari. Il gambero rosa salva le tasche
Comacchio Su quasi otto tavole natalizie su dieci (77%) dominerà il pesce per la vigilia, mantenendo viva la tradizione del “mangiare magro” nelle cucine italiane, sostenuta dalla flotta peschereccia nazionale nonostante le sfide dei cambiamenti climatici e l’impennata dei costi operativi. Lo rivela un’indagine Coldiretti/Ixé che conferma l’astensione dalla carne su quasi tutte le tavole, con quest’ultima comunque protagonista in una casa su cinque (20%), mentre solo il 3% opterà per menù totalmente vegetariani o vegani. «Tra i protagonisti delle cene festive - evidenzia Coldiretti - spicca il pesce italiano, da alici e vongole a sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie. La ricca offerta ittica permette una grande varietà di piatti: spaghetti alle cicale o con battuto di alici, zuppa di pesce (triglie, gamberi bianchi, canocchie, pesce azzurro), frittura di paranza, polpo con patate, gamberi agli agrumi, calamarata, capitone alla brace o calamaro ripieno».
«Optare per pesce locale a filiera corta - raccomanda Coldiretti Pesca - assicura freschezza e qualità, a sostegno di un comparto con circa 12mila imbarcazioni (in tutta Italia) attive nella pesca e acquacoltura. Proprio a Natale, tra vigilia e Capodanno, si tocca il picco dei consumi ittici, con un fabbisogno annuo pro capite di oltre 28 kg in Italia, sopra la media Ue (25 kg) e mondiale (20 kg)».
I più richiesti
«In vetta alle catture tricolori alici, vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, canocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli - evidenzia -.Per sfuggire a frodi commerciali, vista l’origine straniera della maggior parte del pesce in vendita, Coldiretti Pesca invita a verificare l’etichetta al banco: deve specificare metodo di produzione (pescato, acque dolci, allevato), attrezzo di cattura e zona (es. Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, con mappa se possibile). Sul congelato va la data di congelamento; per decongelati, la dicitura decongelato». Ma veniamo ai prezzi, che comunque non sono alla portata di tutti. I costi sono al chilogrammo. Resiste tra i prodotti simbolo del periodo il capitone, molto ricercato e presente con quotazioni intorno ai 22 euro. Si registrano aumenti per alici, gallinella e misto per frittura. Risulta invece in controtendenza il nasello, meno richiesto in questo periodo, con prezzi in calo compresi tra 5 e 10 euro per le pezzature medie.
In rialzo si segnalano le triglie che raggiungono valori tra 9 e 14 euro. Rimane alta la domanda di crostacei, protagonisti delle tavole natalizie in primi piatti e portate di pregio. Si osserva un ottimo trend per la mazzancolla, che arriva fino a 30 euro al chilo per la grande pezzatura, con una forbice tra 15 e 23 euro per i calibri medi. Mentre il gambero rosa resta stabile a 8 euro grazie all'elevata disponibilità, lo scampo risulta in leggero aumento e viene venduto intorno ai 35 euro nelle pezzature centrali. Per polpi, seppie, calamari e totani si osserva un aumento generalizzato delle quotazioni legato all'elevata domanda festiva, con il polpo scambiato intorno ai 20 euro. In crescita sono anche i molluschi bivalvi: le vongole veraci risultano in forte aumento raggiungendo i 20 euro. Al contrario, le telline locali sono in lieve calo a 7 euro, mentre restano stabili i lupini, scambiati tra 4.50 e 7.80 euro come alternativa più conveniente. Tipico del Natale è anche l'aumento del salmone norvegese, con il prodotto fresco che si attesta intorno ai 10 euro e quello affumicato che raggiunge i 33 euro.
