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Emergency, pace e cure dal 1994: «I nostri medici vivono la guerra»

Stefania Andreotti
Emergency, pace e cure dal 1994: «I nostri medici vivono la guerra»

L’associazione sarà in piazza Cattedrale il 1º gennaio a Ferrara per la Giornata mondiale. Furini: «I racconti del personale sanitario ci motivano a proseguire con impegno»

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Ferrara «Non facciamoci la guerra»: uno slogan disarmante quello di Emergency, che da sempre invoca la pace e che per questo sarà il primo gennaio alle 11 in piazza della Cattedrale per il presidio che ribadirà la contrarietà ai conflitti in atto nel mondo.

La sezione ferrarese di Emergency è nata nel 2001 per sostenere l’associazione umanitaria fondata nel 1994 dal chirurgo Gino Strada che porta aiuto alle vittime civili delle guerre e della povertà. Gli ospedali specializzati costruiti nelle zone più difficili del mondo sono rinomati per l’eccellenza del personale e della strumentazione: la filosofia è infatti quella di offrire il miglior servizio proprio a chi non avrebbe accesso alle cure. Dal 2022 l’organizzazione si è dotata anche di una nave, la Life Support, attrezzata per fare soccorso in mare e offrire la prima assistenza medica. In città sono una cinquantina le attiviste e gli attivisti che operano tutto l’anno per organizzare eventi, banchetti, raccogliere fondi e promuovere la cultura di pace con conferenze, presentazioni di libri e iniziative nelle scuole.

«Una delle principali azioni che abbiamo portato avanti quest’anno è “R1pud1a” – spiega Damiano Furini, fondatore del gruppo locale –, una campagna per creare una community diffusa di persone, realtà e istituzioni che, coerentemente con l’articolo 11 della nostra Costituzione, rifiutino “la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. È qualcosa che dovrebbe essere implicito nel nostro essere cittadini italiani, ma abbiamo sentito il dovere di ricordarlo perché il governo prenda decisioni conseguenti a questo principio. Pensavamo che fosse scontato, ma solo sei comuni del nostro territorio hanno sottoscritto la campagna: Argenta, Cento, Codigoro, Ostellato, Portomaggiore e Riva del Po. Il Comune di Ferrara non ha aderito, ma diverse scuole della città sì, come gli istituti di istruzione superiore Aleotti-Dosso, Carducci e Copernico Carpeggiani. Nel 2022 Casumaro ha scelto di intitolare il polo scolastico ai fondatori di Emergency: Gino Strada e Teresa Sarti. Oltre a queste sono quattordici le scuole di ogni ordine e grado nelle quali, durante il 2025, abbiamo realizzato progetti educativi».

Un altro appuntamento storico dell’associazione sono gli Emergency Days che anche quest’anno, nell’arco di una settimana, hanno proposto al centro sociale Il Parco dibattiti, presentazioni, concerti, mostre fotografiche, giochi e gastronomia, per sensibilizzare e sostenerne i progetti.

E per il 2026 sono tanti i progetti già in cantiere. «Il 17 gennaio con una serata al Fienile di Baura dal titolo “Amiche care” ricorderemo due sostenitrici storiche che sono mancate, Sandra Broccati e Giuliana Castellari. Ci sarà musica, apericena e la presentazione di un libro. Altri ne presenteremo a Libraccio e Ubik. Per Pasqua tornerà la campagna Colomba di Pace, poi porteremo attività formative nelle scuole, tra cui tutte quelle di Codigoro, in estate torneranno gli Emergency Days, fino ad arrivare al prossimo temporary store natalizio. Mentre quello di quest’anno in piazza Trento Trieste chiude proprio oggi».

Il primo appuntamento dell’anno per il gruppo Emergency Ferrara sarà proprio il primo gennaio in piazza, «per parlare di pace perché i nostri medici vedono ogni giorno gli effetti della guerra sulla popolazione civile, e noi da qui dobbiamo diffondere la loro testimonianza di quanto sia fondamentale contrastarla in ogni modo. Anche da Ferrara in questi anni il personale sanitario è partito per operare negli ospedali di Emergency, ritornando con racconti di grande umanità, speranza, ma anche disperazione, che ci ha motivato una volta di più a proseguire il nostro impegno».