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Dopo il maltempo

Il mare in tempesta porta via altra spiaggia. E a breve ai Lidi arriverà anche la piena

Katia Romagnoli
Il mare in tempesta porta via altra spiaggia. E a breve ai Lidi arriverà anche la piena

L’ira dei balneari: «I lavori per la dune di protezione quest’anno sono iniziati troppo tardi

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Lidi Dopo un Natale trascorso con il timore per l’allerta di colore rosso che ha interessato il litorale comacchiese e ravennate, gli operatori balneari fanno i conti con le conseguenze della nuova ondata di maltempo, culminata in altri metri di arenile morsi dal mare. «Questa mareggiata ha messo a dura prova la nostra costa. Fortunatamente la duna sta proteggendo le nostre strutture, ma allo stesso tempo verrà a mancare ulteriore sabbia preziosa, - dichiara Nicola Ghedini, presidente regionale di Cna balneari - per alcune zone dei Lidi già in difficoltà. Avremo una visione più chiara nei prossimi giorni. L’importante, ora, è scongiurare che non vi siano danni strutturali. Poi, bisognerà fare i conti con la mancanza di spiaggia che si tradurrà in economia del territorio». Scongiurata l’ingressione marina nelle strutture, permangono le preoccupazioni per i rischi legati a perturbazioni eccezionali che potrebbero ripetersi nel corso di un inverno, appena cominciato.

Attualmente «le ruspe incaricate dall’agenzia regionale di sicurezza territoriale e di Protezione civile stanno lavorando nella zona centrale del Lido Pomposa - afferma Nicola Bocchimpani, presidente di Asbalneari, associazione che raggruppa gli stabilimenti balneari dei Lidi Nazioni, Pomposa e Scacchi - e dal 7 gennaio 2026 si trasferiranno al Lido Nazioni, per creare la duna di protezione invernale nella zona del Bagno Galattico e dintorni. C’è molta apprensione perché, quest’anno, i lavori sono cominciati in ritardo. Sono in contatto costante con il responsabile del servizio regionale, ing. Bellesi».Protezione Le dune, alte due metri e larghezza 4 metri e mezzo, realizzate dalla Regione con sabbia scavata nell’area a nord dello scannone di Volano, a Natale sono state lambite dall’acqua del mare. L’auspicio è quello che possano resistere almeno sino a Pasqua. In caso di emergenza, come già avvenuto in passato, per la difesa costiera si ricorrerà a sabbia vagliata in discarica.

«È una scorta, viene custodita come riserva - puntualizza Bocchimpani - e anche quella richiede tempi tecnici. C’è ancora troppa burocrazia. Avanzando con la stagione, poi ci saranno altri aspetti che incideranno sulle tempistiche di messa in sicurezza della costa, compresa la nidificazione del fratino». «Se fino ad alcuni anni fa le aree più critiche esposte all’erosione costiera erano quelle del Lido Nazioni, dal bagno Prestige al Bagno Orsa Minore e nell’area del Lido Pomposa, compresa tra campeggi, oggi, grazie alle nuove scogliere, le zone in questione hanno recuperato circa 30-40 metri di arenile». I punti nevralgici, maggiormente esposti sono, a nord, dal bagno Ipanema al Bagno Isa del Lido Volano, i Bagni Gallanti e Pomposa al Lido Pomposa, e i bagni Mirko, Holiday, Kursaal e Sabbiadoro al Lido Spina. «In inverno ormai la somma urgenza è diventata ordinaria amministrazione - conclude Ghedini -; per interventi strutturali, vanno assolutamente riviste le progettualità».