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Primi bilanci

Gli affari di Natale sul Listone a Ferrara, ambulanti tra luci e ombre

Matteo Ferrati
Gli affari di Natale sul Listone a Ferrara, ambulanti tra luci e ombre

Le attività enogastronomiche sono una certezza. In crisi invece la bigiotteria Giatti (Festa del regalo): «Poca gente in settimana, puntiamo su Capodanno»

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Ferrara Natale e Santo Stefano sono passati e per le attività commerciali è già tempo di primi bilanci. La città, oltre ai classici negozi del centro, vanta un grazioso mercato natalizio sul Listone di piazza Trento e Trieste. Eleganti bancarelle in legno – che riprendono le tipiche casette tirolesi – propongono (dal 22 novembre fino al 6 gennaio) prodotti e idee regalo estremamente eterogenei. Ed è forse questa varietà di offerta a rendere la Festa del regalo e il Villaggio di Natale un mercatino molto apprezzato. Il Villaggio di Natale è realizzato da Cna con 13 casette bianche dedicate all'artigianato e all’enogastronomia di qualità. La Festa del regalo di Confesercenti è invece costituita da 24 bancarelle ricche di merci e dolci per le festività. Proprio ad alcune di queste attività sul Listone è stato chiesto, nella mattinata soleggiata di ieri, un giudizio generale sulle vendite.

Le attività di gastronomia

Alina e Marco di “La vera liquirizia” si ritengono tutto sommato soddisfatti: «A Ferrara gli affari vanno sempre bene. Durante la settimana non c’è molta gente ma nei weekend si recupera: nel ponte dell’Immacolata c’è stato il pienone». Pienamente soddisfatta si è dichiarata anche Lidia Giori, proprietaria di “Azienda Giori”: «A parte il maltempo della Vigilia e del 25, siamo contenti. Partecipiamo a questi mercatini da 20 anni e il bilancio finale è sempre più o meno lo stesso. Lavoriamo soprattutto grazie ai turisti, che acquistano e apprezzano molto i nostri prodotti tipici». Ma gli affari sono positivi anche per chi non vende tipico, come i titolari di “Da Lara”, commercianti di specialità umbre. «Ci stiamo difendendo bene – afferma Davide Nunziata – . Veniamo da tanti anni, quasi 20. Quando c’era il tendone la partecipazione era forse leggermente maggiore; la clientela è però quasi sempre uguale e ora il mercato è più bello». Una realtà più recente è quella di Giulia Zaghi, che propone cibo tipico come il pampepato, con “Zagulì”: «Siamo qui a Ferrara da solo due anni – dice Giulia – . L’anno scorso è stato migliore ma solo perché in questo abbiamo iniziato da 3 settimane. Se osserviamo in prospettiva, siamo lì. I clienti principali sono persone della zona».

Una parità numerica tra clienti locali e turisti vive invece “Marinati Cavalieri”, che offre alici marinate in 14 gusti, pesce direttamente da Porto Garibaldi e altro. Marco Cavalieri, al mercato natalizio di Ferrara per il terzo anno di fila, commenta l’andamento della bancarella in questo dicembre 2025 utilizzando il termine «discreto».

Amaro estense

Anche Antonio Romagnoli di “Amaro estense” è alla terza partecipazione sul Listone. «La vendita natalizia è andata bene, sempre in linea. C’è grande equilibrio tra locali e turisti. Quest’anno c’è stata grande presenza di americani, da ogni Stato. La cosa positiva è che loro ritornano: passano e assaggiano più volte, e poi acquistano per portare negli Usa. L’anno scorso ci mandavano le foto in cui mostravano le loro tavolate con i nostri prodotti. Questo è motivo di orgoglio, soprattutto perché vendiamo due amari rappresentativi rispettivamente della città (Amaro Estense) e del Delta (Amaro DeltAntico). Abbiamo realizzato qualcosa che mancava: il 70% dei ristoranti pregiati del territorio propone questi nostri prodotti locali».

Gli altri prodotti

Un esercizio assolutamente originale e new entry ai mercatini ferraresi è “Apicoltura La libellula” dalla provincia di Rovigo. Tra le proposte, diverse varietà di miele e candele in cera d’ape. «È il nostro primo anno qui – conferma Ilaria De Negri – . Il titolare è contento e vuole tornare. Siamo rimasti sbalorditi dal boom di gente nel fine settimana dell’8 dicembre». Alessandro Michelini lavora nella bancarella “Mercante di Provenza”; proposti saponi, essenze, gessi profumati. Le sue parole: «Le vendite sono state maggiori dell’anno scorso, anche se a Firenze e in altri posti va meglio. Vivo qua, se venissi da fuori Ferrara probabilmente cercherei altri mercati. Bisogna però dire che dopo Natale arrivano i turisti, per cui si continua a vendere anche dopo il 25. Le cose positive di questo mercato? È molto carino e di solito, ovunque si vada, c’è moltissimo cibo: qui è più vario».

C’è però un tipo di prodotto che sta vivendo negli ultimi anni un calo, almeno nel mercatino di Natale di piazza Trento e Trieste: la bigiotteria. Umar di “Umar gioielli” ha ammesso a malincuore: «Quest’anno è stato abbastanza duro. A Ferrara abbiamo perso molto turismo. Io vengo qui da 10 anni, lavoro in tutta Italia e ho notato a Ferrara un calo rispetto ad altre città. Resta comunque, per come è fatto, il migliore mercato d’Italia». Rammarico decisamente più evidente per la titolare di “Da Gloria”, anch’essa commerciante di gioielli: «Ci sono meno vendite, fin dal primo giorno – afferma sconsolata – . Io comunque sono qua da sempre e verrò anche l’anno prossimo».

Festa del regalo

Maurizio Giatti è presidente di Festa del regalo e gestore della bancarella “Da Ronche Rita”, che propone articoli per il presepe e per gli addobbi. Attraverso le sue parole riassume quella che è una situazione piuttosto differente di attività in attività, anche se esiste qualche aspetto comune a tutto il mercato. «Il mangiare va sempre; tuttavia, come oggettistica c’è sempre meno: non per crisi, ma perché nei giorni feriali c’è poca gente. Passa poca gente. Nel fine settimana molti vengono dalla provincia o da fuori. Elemento distintivo di questo mercato è che in tanti altri non c’è più nessuno che vende presepi e prodotti di Natale. Partecipo dal 2000 e i turisti sono pochi prima del 25. Quasi tutti arrivano dopo il Natale, attirati dall’Incendio del Castello».

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