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Ristoranti sold out a Comacchio e ai Lidi, ma con il freno tirato

Katia Romagnoli
Ristoranti sold out a Comacchio e ai Lidi, ma con il freno tirato

Tanti coperti per pranzi e cene. I ristoratori: «Pochi menù fissi e maggiore attenzione alla spesa»

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Comacchio e Lidi Natale e festa di Santo Stefano da tutto esaurito nei ristoranti, con previsioni analoghe per il cenone di Capodanno, ma con un occhio di riguardo al portafoglio. Da Comacchio e dalla costa emerge il quadro di un sold out nei ristoranti, durante le feste, ma con il freno tirato per il caro-vita.

Vigilia e giorno di Natale guastati da vento e pioggia non hanno, tuttavia, scoraggiato le prenotazioni, benché i clienti «abbiano rivelato un’attenzione maggiore alla spesa – chiarisce Sandro Bellotti, titolare del ristorante Le Vele del Lido Estensi-; non c’è più lo sfarzo, il consumismo di una volta. Non è un lamento, perché è andata bene, abbiamo riempito il locale per il pranzo di Natale, meno a cena, anche per il maltempo. Ma noi abbiamo anche il reparto pizzeria, con ritmi e obblighi diversi dagli altri locali».

Se i giorni delle feste, ieri compreso, sono stati scanditi da un afflusso di commensali molto elevato, il settore della ristorazione ai Lidi risente di momenti di penuria nei giorni feriali. «Noi non abbiamo industrie - prosegue Bellotti -, quindi non ci sono stati pranzi o cene aziendali». Un’altra tendenza del Natale 2025, riguarda la predilezione verso il menù alla carta rispetto a quello proposto dai ristoranti, per il cenone con piatti tipici della tradizione marinara e lagunare a base di pesce, in cima alla lista di gradimento dei commensali. La scarsità di vongole veraci dai mercati, anche quest’anno ha imposto scelte ai ristoratori.

Le tendenze

«C’è chi ha tolto dal menù gli spaghetti alle vongole – prosegue Bellotti-, ma noi non abbiamo rinunciato e abbiamo lasciato le veraci solo nel piatto degli spaghetti, mentre nelle altre portate abbiamo inserito le peverazze». Immancabili, in tutti i ristoranti comacchiesi il risotto di anguille, il brodetto a beac d’aesen (a becco d’asino), unitamente alla versione grigliata. «La gente ama scegliere le tipicità- precisa Cinzia Patergnani, che gestisce con il marito Francesco e con il cognato Massimo Carli il ristorante locanda La Comacina in centro storico a Comacchio-; a Natale si è lavorato molto con la clientela storica, mentre a Santo Stefano, con il ritorno del sole, si è visto anche un bel movimento turistico. Abbiamo lavorato tantissimo per il pranzo di Natale, mentre a cena abbiamo chiuso, festeggiando in famiglia. Per capodanno le prenotazioni sono già sold out. Proponiamo un menù fisso, che è un viaggio di 8 portate a base di pesce, creato da mio marito, con richiami alla cucina romagnola».

I ristoratori riscontrano che i clienti delle feste prediligono optare per il pesce condiviso magari in comitiva al ristorante, per evitare lunghe lavorazioni casalinghe e non è casuale la scelta di piatti particolari nei cenoni propri del periodo, quali l’anguilla in versione salmastrino, mutuata dalla tavola dei vallanti che, sino a metà del Novecento, cucinavano la regina delle valli, all’interno dei casoni di pesca. Per la gioia degli imprenditori locali, anche le prenotazioni delle stanze disponibili in centro storico a Comacchio sono già sold out dal 30 dicembre al 2 gennaio 2026. Il traino dello spettacolo di Capodanno si è rivelato formula vincente per attirare turisti in inverno. 

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