L’ex outlet di Occhiobello sarà demolito, i negozi diventano capannoni
Approvata la variante, via ai lavori nel 2026
Occhiobello A distanza di ventidue anni da un’idea ambiziosa e rivelatasi poi irta di salite impossibili, si intravede una primavera felicemente risolutiva per l’outlet (ora ex) di Occhiobello. Sono i passi decisionali di questo inverno a scrivere nero su bianco un nuovo capitolo su un’area abbandonata e degradata.
Nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha votato all’unanimità per l’adozione alla variante numero cinque del piano degli interventi urbanistici. Si tratta del via libera all’iter che porterà all’acquisto e alla riconversione del terreno ex outlet da parte dell’azienda veronese (sede a Castelnuovo del Garda) Giannantonio Parolini, specializzata in infrastrutture stradali, edilizia e urbanizzazioni. Nonché demolizione di edifici. In soldoni: le attuali fatiscenti strutture saranno abbattute ed al loro posto sorgerà un centro logistico.
Verranno costruiti silos e capannoni per deposito merci: successivamente verranno affittati ad aziende che “appoggeranno” nel territorio polesano prodotti successivamente trasferiti. Un hub di stoccaggio. «Siamo arrivati al dunque», conferma soddisfatta il sindaco Irene Bononi. Finalmente una ripartenza ed una riqualificazione certa dopo trappole ed ostacoli, speranze e promesse. Delusioni e carte bollate. L’idea dell’outlet è nata nel 2003 (amministrazione Daniele Chiarioni), con lavori finiti nel 2011 ma inaugurazione avvenuta soltanto nel 2017 dopo – appunto – ricorsi e riflettori puntati sui tribunali più che sullo shopping.
Il percorso ha attraversato anche la gestione della sindaca Sondra Coizzi, fino a trovare con Irene Bononi la soluzione definitiva. «Devono trascorrere i tempi tecnici per eventuali osservazioni – spiega la sindaca –, poi spero che i lavori possano iniziare nel 2026». Diciamo a primavera per confidarne il completamento tra fine nuovo anno in arrivo e primi mesi del 2027. Lo strumento urbanistico, che può essere adeguato attraverso l’iter della redazione, adozione e approvazione di una variante, è stato presentato in Consiglio comunale dall’architetto Paolo Cattozzo «che assieme agli uffici ha svolto un gran lavoro durato un intero anno», sottolinea Bononi.
Se la sorte dell’ex outlet era nel centro del mirino, nel Consiglio s’è deliberato anche su altro: ventitré le schede di proposte pervenute per la variante al piano degli interventi, alcune di interesse pubblico. Come ad esempio la realizzazione di campi da tennis e padel, la riclassificazione di aree per attività sportive all’aperto e interventi di mitigazione ambientale e paesaggistica.
Per quanto concerne i campi di tennis e padel, si tratta della rinascita del vecchio e da tempo dismesso tennis club di via Eridania (di fronte alla Coop): un’associazione ha intenzione di rilanciare l’attività della racchetta. «Lo strumento urbanistico – spiega la sindaca Irene Bononi – è il mezzo per pianificare e attuare operazioni di recupero, riorganizzazione e riqualificazione dell’esistente. In questa variante troviamo la svolta all’area ex outlet per la quale auspichiamo un nuovo indotto lavorativo». Espletati gli atti di legge, nuovo passaggio in Consiglio. Ma il dado è tratto.
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