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L’intervento

Jolanda di Savoia, dopo sette anni rimossi i rifiuti resinobituminosi

Davide Bonesi
Jolanda di Savoia, dopo sette anni rimossi i rifiuti resinobituminosi

“Viaggio nel degrado” è la segnalazione social di un cittadino. La spazzatura occupava l’ex pista di atletica

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Jolanda di Savoia Lo ha chiamato “Viaggio nel degrado” ed è un racconto sui social delle cose che non vanno nel territorio comunale di Jolanda di Savoia. L’attenzione è posta soprattutto sulla viabilità, ma molte volte si è concentrato sui rifiuti inquinanti presenti nella zona sportiva. Lui è Fabrizio Rossin, tornato a vivere a Jolanda dopo esperienze lavorative fuori provincia. Lo scorso anno si era candidato nella lista Jolanda democratica, è iscritto al Pd jolandino ed è attivo sul fronte del volontariato. Ma uno degli impegni che si è preso da subito è quello di segnalare problematiche territoriali, non limitandosi ai post su Facebook bensì portando tali temi all’attenzione del Comune o degli enti preposti. Ebbene, dopo sette anni finalmente sono stati smaltiti i rifiuti tossici resinobituminosi che inquinavano l’area sportiva. Un problema che Rossin aveva ripetutamente segnalato, prima all’Amministrazione comunale, ma dato che «non avevano sortito alcuno effetto, ho dovuto interessare i vigili del fuoco di Codigoro, Arpae e fare una richiesta civica generalizzata per ricevere gli atti direttamente con il sito del ministero dell’Interno perché finalmente si muovesse qualcosa».

I rifiuti tossici dell’ex pista di atletica dismessa nell’area sportiva sono stati rimossi sabato mattina, dopo che «per sette anni erano stati abbandonati con incuria nella zona sportiva. Sono stati rimossi e portati a Rovigo per lo stoccaggio. Quando i cittadini si mobilitano, si ottengono risultati concreti. È ora di svegliarsi...».

Ma il risultato di sabato, come detto, parte da lontano. Lo scorso mese di luglio avevamo raccontato di cosa aveva fatto Rossin per evidenziare il problema. Prima all’Urp (ufficio relazioni con il pubblico) del Comune di Jolanda. Rossin ha poi fatto una segnalazione ad Arpae, richiedendo venissero effettuati dei controlli per il rischio di inquinamento ambientale. «Quello visivo e l’incuria sono già evidenti», scriveva nel modulo consegnato all’Urp. E poi, «Come mi ero ripromesso, mi sono attivato per cercare di risolvere il problema dei rifiuti che temo siano tossici nella zona sportiva di Jolanda. Ho chiamato Arpae e mi ha risposto che avrei dovuto fare segnalazione attraverso una pec e tutto sarebbe passato al Comune... cioè lo stesso ente responsabile di questo scempio che dura da anni. Non mi sono arreso e ho chiamato i vigili del fuoco di Codigoro, i quali mi hanno consigliato di chiamare il vigile urbano del Comune, chiaramente ho fatto presente che il mucchio di rifiuti bituminosi era stato fatto da dipendenti comunali, al ché i vigili di Codigoro mi hanno detto che avrebbero fatto un sopralluogo. Nel frattempo, ho fatto una segnalazione protocollata al Comune di Jolanda. Dopo venti minuti i vigili del fuoco sono arrivati in loco e hanno classificato i rifiuti come speciali, dicendo che non possono essere smaltiti in discarica bensì in appositi contenitori. Sono anni che sono alla mercé degli agenti atmosferici. E sono anni che i bambini di Jolanda giocano su queste montagnole di rifiuti pericolosi» ci raccontò allora.

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