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Morto in moto a Gavello, il ricordo: «Stefano, grande padre di famiglia»

Davide Bonesi
Morto in moto a Gavello, il ricordo: «Stefano, grande padre di famiglia»

Lutto a Gavello e Scortichino per il 45enne morto nell’incidente in moto. Le testimonianze: «Con noi vicini di casa era sempre disponibile, lui ha fatto favori a tutti»

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Gavello Sono due le comunità in lutto per la tragica scomparsa di Stefano Angelini, deceduto nel primo pomeriggio di venerdì in un incidente con la nuova moto di cross avvenuto nell’azienda di famiglia, la Società Agricola Fratelli Angelini con sede in via Comunale 128, a Gavello, dove vive la mamma Carmen e dove la famiglia era solita ritrovarsi. Il 45enne era conosciuto soprattutto a Gavello, il paese della sua famiglia e dove lavorava, ma abitava con la moglie Francesca e i giovani figli Federico e Fabio a Scortichino, vicino al campo sportivo.

Angelini è morto in un terribile quanto assurdo incidente, andando a schiantarsi con la moto da cross contro il muro di casa, perdendo la vita sul colpo. Il 45enne aveva appena acquistato la moto e venerdì dopo il pranzo festivo (anche per l’onomastico) ha deciso di provarla nei terreni di famiglia, ma al ritorno a casa ha perso il controllo del mezzo ed è andato dritto contro il muro ad alta velocità.

Quella di Angelini, “Zichichi” o “Zik” per gli amici, era una vita dedicata a lavoro e famiglia. La sua azienda agricola - fondata dal padre Alfredo, anche stimato norcino, morto alcuni anni fa -, ha una trentina di ettari ed è dedita in particolare alla coltivazione di meloni ed è socia del Consorzio del Melone mantovano Igp. Alla morte del capofamiglia l’attività è proseguita con la mamma Carmen e il figlio Stefano che in questi anni ha ampliato l’attività e proprio dalla morte del padre ha visto l’ingresso anche del fratello minore Alessandro, ex calciatore dilettantistico (Gavellese e Nuova Aurora alcune squadre dove ha militato). L’azienda conta una ventina di dipendenti, un grande magazzino e un progetto di ampliamento previsto a breve. E quella dei campi è passione di famiglia, visto che pure i figli di 14 e 12 anni nei momenti liberi dagli impegni scolastici sono già stati coinvolti dal padre nel lavoro dei campi. «Un bravissimo imprenditore agricolo, pieno di idee, e un grande padre di famiglia», ci dice un collega del Consorzio.

Detto del lavoro, il 45enne viveva a Scortichino, in un quartiere relativamente nuovo dove era conosciuto e stimato: «Stefano era persona sempre disponibile - ci racconta un vicino di casa -. Tra vicini avevamo l’abitudine di ritrovarci, certo lui d’estate era preso dal lavoro ma appena si liberava si aggiungeva a noi con la famiglia. Era una persona squisita e se poteva ti dava il cuore, lo dimostrano i numerosi favori fatti a noi vicini. In questi giorni di festa ci eravamo visti fuori casa e scambiati gli auguri. Appena saputa la tragedia sono andato a fare le condoglianze a Francesca. È un momento durissimo, una famiglia distrutta».

Numerosi in queste ore i messaggi di cordoglio, anche sui social: “Le nostre più sentite condoglianze a Carmen e Alessandro, Francesca e Sara... un abbraccio”; “Che brutta notizia, condoglianze a tutta la famiglia. Ciao Stefano, riposa in pace”; “Povera famiglia, che grande disgrazia Stefano...”; “Ciao Zik, riposa in pace”; “Zichichi non è giusto, ci mancherai”. Come scritto ieri, la salma del 45enne è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e portata all’Istituto di medicina legale di Ferrara e il magistrato ha disposto anche il sequestro del mezzo per tutti i dovuti accertamenti, ma è probabile che i funerali siano fissati a breve.