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Ferrara, feste di Capodanno nei centri anziani: «Ma l’atmosfera è tanto cambiata»

Margherita Goberti
Ferrara, feste di Capodanno nei centri anziani: «Ma l’atmosfera è tanto cambiata»

Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro: «Ci siamo reinventati grazie ai giovani e anche agli stranieri»

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Ferrara Sono lontani i tempi in cui a Natale, a Capodanno e per tutte le altre ricorrenze i centri sociali autogestiti dagli anziani erano realtà dove regnava allegria e soprattutto una numerosissima presenza di soci. Oggi non solo ne sono rimasti pochi, ma l’atmosfera che vi si respira si è pian piano modificata e le stesse iniziative sono cambiate radicalmente. Se alla Rivana, al Melo, a Barco (che ha invitato Duo & Finessi per musica, canzoni e karaoke), al Parco, a Montalbano (che ha spostato la festa dell’ultimo dell’anno nella tensostruttura della parrocchia, con il dj Paolo Poggi) almeno il 31 si torna al tradizionale cenone con ballo, in tutti gli altri periodi dell’anno le iniziative coinvolgono più i giovani che gli anziani.

Un esempio per tutti è Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro dove la presidente Loretta Prampolini racconta questo radicale cambiamento: «Non ci sono più i centri sociali di una volta ed è giusto così. Io da anni sostenevo che se non ci fosse stato questo cambiamento, queste realtà sarebbero state destinate e morire. Invece come la Fenice che rinasce dalle ceneri, molti sono rinati tenendo conto delle nuove esigenze della gente».

Al Quadrifoglio solo pochi anni fa c’erano 3mila iscritti, oggi sono 600; un calo sia per motivi fisiologici sia perché le richieste sono diverse, ma le presenze continuano ad essere molto numerose. «La settimana scorsa sono passate per il centro oltre 2mila persone – prosegue la presidente –, ma la metà erano i bambini e i ragazzi delle scuole che hanno utilizzato il nostro teatro per le loro attività di fine anno e l’altra metà erano i soci del gruppo, molto numeroso, che gioca a biliardo, oppure della scuola di scacchi, o ancora delle tre scuole di ballo che hanno sede qui: quella di ballo di gruppo per adulti, quella che si dedica ai bambini, ai ragazzi e agli adulti, e quella di tango. Ho dato la disponibilità dello spazio ad alcuni gruppi di stranieri che mi hanno chiesto il salone per festeggiare compleanni, lauree e anche i matrimoni. Sono organizzatissimi: addobbano la sala, hanno persino il loro catering che prepara il cibo secondo la loro tradizione e cultura, devo ammettere che è molto interessante conoscerli e davvero piacevole trattare con loro – continua Prampolini –. Recentemente c’è stata la festa per un matrimonio arabo e ho imparato, ad esempio, che gli uomini dovevano stare in una stanza e le donne in un’altra. Insomma, il mio centro si è aperto a tutte le realtà, comunità e anche età diverse: questo lo rende ancora vivo nel tessuto sociale».

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