La Nuova Ferrara

La sentenza

Denunciò gli abusi del nonno sulla figlia ma fu condannato anche lui, ora viene assolto

di Igor Greganti e Francesca Brunati
Denunciò gli abusi del nonno sulla figlia ma fu condannato anche lui, ora viene assolto

Era imputato perché accusato di aver aiutato l’anziano nelle violenze. Il legale ora auspica che dopo 17 mesi di sofferenza la bimba possa tornare a casa dai genitori

28 novembre 2022
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MILANO. Nel maggio 2021, assieme alla moglie, aveva denunciato gli abusi sessuali commessi sulla loro figlia di 10 anni da parte del nonno, ma era finito indagato con l'accusa di aver aiutato il presunto pedofilo, suo padre, a sviare le indagini ed era stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Per l'uomo, 39 anni e figlio del 60enne imputato per le violenze sulla bambina, è arrivata, però, pochi giorni fa in secondo grado l'assoluzione «perché il fatto non sussiste» da parte della Corte d'Appello di Milano, che ha accolto il ricorso dell'avvocato Domenico Morace.

Il legale ora auspica che «dopo 17 mesi di sofferenza» la bimba «possa tornare a casa» dai genitori, perché nel corso dell'indagine, su segnalazione della Procura che aveva contestato il presunto favoreggiamento al padre, il Tribunale per i minorenni aveva tolto la bambina ai genitori collocandola in «struttura extrafamiliare».

Nel frattempo, i giudici di secondo grado (collegio della terza penale presieduto da Flores Tanga), oltre ad assolvere il padre condannato in primo grado per false informazioni ai magistrati dal gup Daniela Cardamone a marzo, ha confermato la condanna a 14 anni di carcere per il nonno della piccola, a cui veniva imputata pure l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Per portare avanti le contestazioni al padre della bambina i pm avevano valorizzato un'intercettazione tra il 39enne e sua madre: per la Procura, avrebbe esercitato "pressioni" sulla figlia affinché nelle audizioni protette ridimensionasse i fatti di cui era stata vittima. Tesi accolta dal gup e cancellata in appello.

«La vittima - ha scritto il legale nell'impugnazione - nulla ha taciuto in merito a quanto subito, confortata dai genitori ha offerto una deposizione sofferta ma veritiera». Proprio «in forza della denuncia» depositata il 24 maggio 2021 in una stazione dei carabinieri in provincia di Monza "dai coniugi", delle loro testimonianze e di «quanto dichiarato dalla bambina nel corso della sua audizione», ha scritto il legale Morace in uno degli atti, il nonno "ha riportato una condanna" ed è "attualmente" detenuto.

Già il gip Alessandra Cecchelli aveva bocciato la richiesta d'arresto per il padre, formulata dai pm, segnalando che la sua denuncia «ha fornito solide basi per le indagini prontamente avviate» e «si è rivelato altamente attendibile in quanto riscontrato» dalle testimonianze «dei fratelli, dalla certificazione relativa alla visita medica» sulla piccola «e soprattutto dalle intercettazioni oltre che dalle dichiarazioni rese dal minore». La bambina, scrive ancora il legale, «è stata accompagnata e sostenuta dai suoi genitori nell'audizione davanti al pm».

E sia «il padre che la madre», una volta «venuti a conoscenza dei gravi episodi di abusi hanno protetto la minore» adottando anche «ogni cautela come, ad esempio, proibire ogni contatto con i nonni paterni». Malgrado ciò, lamenta il difensore, il Tribunale per i minorenni ha tolto la figlia ai genitori.

«Doveva essere sostenuta psicologicamente all'interno della propria casa e della famiglia - ha spiegato il legale -. Strapparla al suo habitat dopo essere stata vittima della violenza sessuale del nonno, corrisponde ad ulteriore violenza».