La Nuova Ferrara

La decisione

Auto, stop ai motori termici dal 2035: i ministri Ue definiscono il regolamento. L’Italia si astiene

Auto, stop ai motori termici dal 2035: i ministri Ue definiscono il regolamento. L’Italia si astiene

ll regolamento contiene un riferimento agli e-fuel. Il ministro Pichetto Fratin: «Apertura sui biocarburanti»

28 marzo 2023
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BRUXELLES. Il Consiglio dell'Ue ha dato il via libera al regolamento sulle emissioni di Co2 delle auto che introduce il divieto di immatricolazione per i veicoli a motore termico dal 2035. Il voto è avvenuto nel Consiglio Energia e ha visto l'astensione dell'Italia, dopo una posizione di netta contrarietà ribadita fino a oggi. 

Le nuove regole fissano i seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le nuove auto e del 50% per i nuovi furgoni dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021; riduzione del 100% delle emissioni di CO2 sia per le nuove auto che per i furgoni a partire dal 2035. Dal 2025 fino alla fine del 2029 sarà in vigore un meccanismo di incentivazione regolamentare per i veicoli a zero e a basse emissioni. Nell'ambito di questo meccanismo, se un produttore soddisfa determinati parametri per le vendite di veicoli a zero e a basse emissioni può essere ricompensato con obiettivi di CO2 meno severi. Il parametro di riferimento è fissato al 25% per le auto e al 17% per i furgoni.

ll regolamento contiene un riferimento agli e-fuel, in base al quale, a seguito di una consultazione con le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l'immatricolazione di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti CO2 neutri, dopo il 2035, in conformità con il diritto dell'Ue, al di fuori dell'ambito di applicazione delle norme sulla flotta , e in conformità con l'obiettivo di neutralità climatica dell'Ue.

Il regolamento include una clausola di revisione che prevede che nel 2026 la Commissione valuterà a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% entro il 2035 e l'eventuale necessità di rivederli. La revisione terrà conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l'importanza di una transizione fattibile e socialmente equa verso emissioni zero.

«L'Italia si è astenuta perché è ammessa la possibilità, come da nostra richiesta originaria, di poter avere dal 2035 una continuità con i motori endotermici. Noi

siamo produttori di biocarburanti e abbiamo ottenuto il fatto che si possa, prima della verifica del 2026, aprire una discussione per provare che il bilanciamento delle emissioni di carbonio, nel momento della loro produzione e di captazione di anidride carbonica, possa compensare le emissioni prodotte nel momento del loro utilizzo». Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.