Quella “notte di Certe Notti” al Pavarotti & Friends: «Lucianone e Lucianino, amici all’insegna dell’emilianità»
Nicoletta Mantovani racconta il legame tra il Maestro e Ligabue, ricordando la canzone cantata insieme a Modena nel 1996 e questa sera festeggiata nel suo trentennale con il grande concerto al Campovolo: «Racconti in dialetto, risate davanti a tortellini e lambrusco, la loro intesa era profonda e autentica»
MODENA. “Lucianone” e “Lucianino”. Così amavano chiamarsi tra loro, con quell’ironia affettuosa e schietta che solo due emiliani doc possono condividere senza bisogno di troppe spiegazioni.
L’amicizia tra Pavarotti e Ligabue
Credo che proprio la comune emilianità sia stata la chiave che ha sin da subito spalancato le porte della loro intesa, profonda e autentica. Nonostante le differenze - di età, di esperienze, di mondi musicali - la loro amicizia era fatta di sguardi che si capiscono al volo, di racconti in dialetto, di risate davanti a un piatto di tortellini e una bottiglia di lambrusco. Per entrambi fu naturale riconoscersi l’uno nell’altro, in valori condivisi: il rispetto, la lealtà, la passione per le cose fatte bene, la schiettezza che non ha paura della verità. Una complicità che non ha bisogno di maschere, perché nasce dal cuore.
“Certe notti” al Pavarotti & Friends
Quando decisero di cantare insieme “Certe notti” al Pavarotti & Friends fu un momento magico. Era la canzone che aveva segnato una generazione, quella che aveva consacrato Ligabue. Per Luciano, immergersi in quel mondo musicale così diverso dal suo non fu semplice, era un territorio nuovo, con sonorità e linguaggi differenti, ma non si tirò indietro. Scelse con cura le parole da cantare, le fece sue, le modellò con rispetto, per sentirsi parte di quel pezzo senza snaturarlo. E fu proprio questo suo impegno, questa sua dedizione, a renderlo parte integrante di quel momento. Ricordo che il pubblico salutò quell’esibizione con un entusiasmo e un calore incredibile. Ancora oggi, rimane uno dei duetti più amati.
L’avventura insieme a Parigi
A Luciano piacque talmente tanto quell’esperienza che decise di portare con sé Lucianino a Parigi, per partecipare ad un prestigioso talk show francese. Lì, con un pubblico tutto nuovo davanti, Luciano volle provare e riprovare il brano, lavorando su ogni nota e ogni sfumatura della voce…anche a costo di far attendere un gigante della musica come Charles Aznavour, che partecipava allo stesso show. In quella canzone, rifatta mille volte finché non brillava come doveva, c’era tutta la verità del loro legame: due Luciano, due artisti grandi e autentici, un’unica anima emiliana che parlava al mondo. E quel mondo, in silenzio, ascoltava.
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