La Nuova Ferrara

Il caso

Si vanta di una presunta storia con una cliente, il club lo licenzia: «Molestie»

di Gabriele Farina

	Il giudice ha dato ragione al club
Il giudice ha dato ragione al club

Il lavoratore ha impugnato la decisione in tribunale a Modena, ma il giudice gli ha dato torto e lo ha condannato a pagare le spese legali

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MODENA. Lui licenziato e condannato, lei indignata e umiliata. Un responsabile di un circolo modenese è andato in tribunale dopo una presunta relazione con un’ex cliente. L’uomo è stato condannato e dovrà pagare circa cinquemila euro di spese legali. Lo difende l’avvocato Elisa Rossini, che ha avuto il mandato per ricorrere in appello.

La donna ha detto addio al club

La vicenda è stata ripercorsa dal Corriere di Bologna. Tutto ha avuto inizio nell’estate scorsa, quando un responsabile di bar e ristorante del club ha iniziato a vantarsi con colleghi e clienti della relazione con la donna. Secondo quanto ricostruito in aula, le vanterie sono andate avanti per settimane. In un’occasione, avrebbe avvicinato il personal trainer della cliente, benvoluta nel club. Gli avrebbe chiesto se fosse riuscito ad avere una storia con la donna, scendendo in particolari volgari sulla presunta relazione.Alla fine dello scorso agosto la cliente è venuta a sapere di essere oggetto di chiacchiere alle sue spalle. A quel punto, ha raccolto le testimonianze per poi scrivere alla direzione del circolo. Nella lettera la donna ha comunicato la decisione di non rinnovare l’abbonamento per gli episodi che la riguardano, annunciando l’intenzione di tutelarsi per le vie legali contro le calunnie e le diffamazioni a suo carico.

La lettera di licenziamento

La direzione del circolo modenese ha avviato le verifiche e disposto quindi un provvedimento disciplinare nei confronti dell’uomo. A settembre ha licenziato il dipendente. «Il diffondere o lasciare intendere che tra lei e la signora sussista una relazione, per giunta di natura puramente sessuale, quando tale relazione è negata dalla diretta interessata così come disquisire circa le (presunte) capacità amatorie della signora, nonché rivolgere alla stessa indesiderate allusioni a sfondo sessuale sono comportamenti inaccettabili per qualsiasi contesto sociale e lavorativo – si legge nella comunicazione del club – e possono concretizzare ipotesi di molestie».

Il ricorso al tribunale

Il lavoratore non s’è dato per vinto e ha impugnato il licenziamento in tribunale a Modena. Il caso è stato discusso nella terza sezione civile davanti al giudice del lavoro Andrea Marangoni. In aula le testimonianze sono state descritte come «convergenti e univoche». Oltre ai racconti del protagonista vi sono messaggi dello stesso tenore. La corte ha stabilito che il circolo modenese abbia assunto una decisione legittima nel licenziare l’uomo. Per il giudice si tratta di un atto proporzionale al comportamento che avrebbe tenuto per settimane. Alla conferma del licenziamento ha fatto seguito la condanna a pagare circa cinquemila euro di spese legali. Il club modenese è rappresentato dagli avvocati Aldo Elli, Marco Biscuola e Nicoletta Pagni. L’avvocato Elisa Rossini rappresenta il lavoratore e ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.

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