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La curiosità

Edith Vacondio guida l'autobus e spopola su TikTok: «Così combatto i pregiudizi»

di Mattia Amaduzzi

	Edith Vacondio
Edith Vacondio

La 31enne di Reggio Emilia, prossima autista della linea Sassuolo-Baiso, sui social network è “Una ragazza che guida il bus”: «Affronto gli stereotipi col sorriso»

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REGGIO EMILIA. “Donna al volante, pericolo costante” è un proverbio largamente ancora troppo diffuso ai giorni nostri, che ha contribuito a creare lo stereotipo che una donna non sappia guidare, o compiere determinate manovre. Chissà quante volte se lo sarà sentito dire Edith Vacondio, che di mestiere guida un autobus, diventata virale su Tik Tok grazie al suo profilo “Una ragazza che guida il bus”, in cui combatte contro i pregiudizi di genere.

«La passione per i mezzi pesanti mi è nata col tempo – racconta la 31enne reggiana – A 19 anni lavoravo come assistente per i bambini della materna negli scuolabus. E piano piano è nata la curiosità dell’imparare a guidarli. Ho sempre rimandato fino a quando, spronata dai miei genitori, ho provato questa strada. L’anno scorso ho conseguito la patente D».

Lavora tutt’ora per Rossi Mora, un’azienda di trasporti parmigiana subappaltata a Seta: «Fino a giugno facevo la tratta Roteglia-Reggio Emilia. Il 15 settembre ricomincerò sempre in quella tratta poi, a seguito della turnazione alternata, andrò a fare anche la linea Sassuolo-Baiso».

E poi ci sono anche i video sui social, in cui mostra con fierezza il lavoro che svolge, raccontando episodi e le reazioni delle persone quando la vedono alla guida. Sempre, però, rigorosamente a veicolo spento e non mentre sta guidando.

«Sento battute di ogni tipo – continua – La maggior parte delle persone si stupiscono di vedere una ragazza giovane che guida un mezzo del genere. All’inizio mi mettevo a ridere anch’io, poi è cominciata a diventare pesante. Perché non è vero che le donne non siano in grado di guidare, anzi. Ci sono sempre troppi pregiudizi. Ho fatto affiancamento con un ragazzo di colore. Quindi può immaginare le reazioni e le battute delle persone».

Spesso le pagine di cronaca sono piene di episodi di violenza che avvengono sui mezzi pubblici, «ma la mia linea è tranquilla – racconta Edith –. Tendo ad evitare gli scontri. A volte mi è capitato di riprendere dei minorenni che si mettevano in pericolo. Ma ci sono anche gli episodi positivi. Sono la prima a cercare di dare una mano agli anziani o alle madri con il passeggino, aspettando qualche istante in più per fare in modo che possano salire sul mezzo. Cerco sempre di essere gentile e disponibile, anche per questo motivo che non è mai successo niente sull’autobus mentre sono di turno».

La linea Roteglia-Reggio Emilia è principalmente usata dagli studenti, che dalla collina vengono a studiare negli istituti del capoluogo: «Spesso le corse sono sovraffollate a causa della mancanza di autisti. Di conseguenza ci sono meno pullman e per questo sono affollati. Mi è capitato spesso di lasciare a piedi le persone perché non c’era più spazio, per una questione di sicurezza. È un problema che tutti stiamo facendo presente».

Tornando ai social, il nome “Una ragazza che guida il bus” per la propria pagina è nato «per abbattere i pregiudizi. L’idea me l’ha data il mio vicino di casa, che mi disse che quando sono su un autobus mi brillano gli occhi. E quindi mi ha spinto a mettere in mostra questo aspetto, per invogliare le persone che magari hanno dubbi a scegliere questa strada».

Edith in questo ha colto nel segno: «Alcune persone mi hanno scritto che grazie ai miei video hanno cominciato a fare questo mestiere. Tempo fa sono stata in contatto con una ragazza che è riuscita a prendere la patente. Ho anche fatto conoscere la mia azienda a due ragazzi che cercavano da lavorare, e alla fine sono stati assunti».

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