La Nuova Ferrara

Rifiuti

Hera sbarca in Vaticano: c’è l’accordo per gestire i rifiuti della Santa Sede

di Luca Gardinale

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La firma con l’arcivescovo Emilio Nappa, suor Raffaella Petrini e i due ad Orazio Iacono e Andrea Ramond

Intesa per l’affidamento dei servizi dall’igiene ambientale all’economia circolare

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ROMA. Magari la questione è un po’ più... terrena di tanti altri temi che vengono affrontati nella Santa Sede, ma questo non significa che sia un aspetto da trascurare. Anche perché di rifiuti se ne producono anche nella Città del Vaticano, e sono da gestire come sono stati da smaltire e riciclare i milioni di bottigliette di plastica utilizzate durante il Giubileo. Proprio per questo, alla luce delle positive collaborazioni recenti, a occuparsi della gestione dei rifiuti in Vaticano sarà il gruppo Hera, tra le principali multiutility italiane, che venerdì scorso – 12 dicembre - ha firmato un accordo con il Governatorato dello Stato per l’affidamento dei servizi ambientali all’interno del territorio vaticano e negli immobili e nelle aree su cui, in base ai Patti Lateranensi, la Santa Sede ha sovranità giuridica. Oggetto del contratto con Herambiente - società del gruppo Hera - è la gestione dei servizi di igiene urbana, raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, nonché il trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti speciali (da attività produttive), inclusi servizi accessori a supporto delle attività ambientali nello Stato della Città del Vaticano. Tornando all’accordo, la firma è avvenuta il 12 dicembre nel Palazzo del Governatorato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini e dell’arcivescovo Emilio Nappa, rispettivamente presidente e segretario generale, dell’amministratore delegato del gruppo Hera Orazio Iacono e dell’amministratore delegato di Herambiente Andrea Ramonda.

Collaborazione aperta

L’intesa si inserisce nel percorso di collaborazione tra le parti avviato nel luglio 2024 con un contratto per il trattamento e il recupero energetico dei rifiuti urbani indifferenziati dello Stato della Città del Vaticano negli impianti della multiutility, che ha già permesso - in questo anno e mezzo - di ridurre in modo significativo i conferimenti in discarica. Percorso consolidato nel luglio 2025 con la firma di un protocollo d’intesa per lo sviluppo di progetti condivisi in materia di sostenibilità ambientale ed economia circolare. All’interno di questa cornice rientra anche l’accordo operativo per la raccolta differenziata e il riciclo delle bottigliette in plastica, raccolte in occasione di eventi giubilari in piazza San Pietro, come durante la cerimonia dello scorso 7 settembre per la canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, che ha riunito oltre 80mila persone.

Cosa prevede l’accordo

Il nuovo contratto fa leva sulle capacità industriali di Herambiente nella gestione e nel recupero dei rifiuti, basate su una dotazione impiantistica e tecnologica unica in Italia per dimensioni e diversificazione, che garantisce non solo la tracciabilità dei rifiuti, ma anche l’efficacia dell’intera filiera che va dalla raccolta fino allo smaltimento e al recupero energetico. L’accordo prevede inoltre che il gruppo metta a disposizione del Vaticano le proprie competenze in ambito di economia circolare anche attraverso attività di consulenza tecnica e formazione rivolte al personale del Governatorato e agli operatori economici presenti sul territorio.

L’enciclica “Laudato Si’"

Anche questa collaborazione si sviluppa nel solco dei principi espressi nell’enciclica “Laudato Si’”, promuovendo un modello di gestione sostenibile dei rifiuti in grado di coniugare tutela ambientale, efficienza operativa e cultura del recupero. «La collaborazione con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano su un asse strategico come la filiera dell’ambiente - commenta l’ad del gruppo Hera Orazio Iacono - testimonia il nostro ruolo di leadership in Italia e rappresenta un’opportunità unica: non solo per applicare soluzioni concrete di economia circolare in un contesto dal grande valore simbolico, oltre che operativo, ma anche per accompagnare con continuità e coerenza il percorso virtuoso già avviato dalla Santa Sede. In un Paese con scarse materie prime, il nostro obiettivo è quello di trasformare gli scarti in risorsa».