La Nuova Ferrara

Iper e parcheggio

Progetto FE.Ris.? Mi sento a disagio

Michele Pastore
Progetto FE.Ris.? Mi sento a disagio

12 luglio 2022
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Ferrara Avevo apprezzato l’impegno della Amministrazione Comunale di procedere nella conservazione delle mura cittadine con un cospicuo finanziamento annuale. Sono stato uno dei progettisti del Progetto Mura che ha contribuito a far definire Ferrara patrimonio Unesco e, pur ritenendo che mancasse un piano organico, come fu quello della fine degli anni ottanta, riconosco che si è proceduto, per le parti restaurate, sulla strada di una corretta conservazione del nostro patrimonio culturale unico delle mura estensi.

Oggi però, con riferimento al progetto di rigenerazione urbana FE.Ris mi sento profondamente a disagio e non posso non esprimere la mia completa divergenza. Non si tratta dell’espressione di un progetto diverso ma di una vera e propria disdetta dei presupposti del Progetto Mura. Non posso intervenire a nome dell’Associazione Ferrariae Decus, di cui sono presidente, perché molti consiglieri sono un ferie e mi è impossibile convocare il consiglio. Certamente lo farò al rientro. Anticipo quindi una mia opinione personale. I presupposti qualificanti del Progetto Mura erano liberare tutte le aree al ridosso delle mura e realizzare il sistema unitario composto da mura, vallo e terrapieni. Non si tratta quindi di intervenire su aree dismesse o abbandonate ma su aree che devono essere liberate e recuperate per riconnetterle al sistema verde delle mura. Ciò per esaltare la percezione del paesaggio del sistema fortificato. Parlo di paesaggio e non di ambiente che è altra cosa. La costruzione di un ambiente naturale è la ragione che ha portato a rimboschire eccessivamente il vallo nord. Intendiamoci è certamente apprezzabile la scelta di arricchire gli spazi liberi con la piantumazione di nuovi alberi, ma c’è modo e modo di procedere. Questa bulimia di alberi nasconde il paesaggio del sistema murato quando si percorre Via Bacchelli. Inoltre il paesaggio delle mura che racconta la nostra storia non ha necessità di costruire un ambiente che non c’è mai stato in quanto in origine era zona allagata per migliorare la difesa delle mura e della città. Il progetto FE.Ris è un intervento che contemporaneamente interessa tre parti diverse ma molto sensibili della città, parti che dovevano essere libere e salvaguardate da funzioni incompatibili. La perspicacia del progetto FE.Ris è stata notevole: si sono presi “due piccioni con una fava”. Il recupero dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli da destinare in parte a studentato, a residenza ed attività commerciali e di ristorazione, con funzioni non meglio definite, nella ex Cavallerizza. Se questa è l’offerta della fava i due piccioni con un sol colpo snaturano il paesaggio delle mura. Il grande ipermercato (ma se ne sente poi la necessita?) che si definisce innovativo parco urbano , forse per il tetto verde, a ridosso del vallo est di fronte a dove sorgeva il baluardo di San Rocco, demolito nel tempo, le cui tracce sono segnate da una sequenza di siepi. Ma ancora peggiore è la proposta di un grande parcheggio sul terrapieno, lato sud là dove c’era l’incompatibile deposito di materiali dell’Edilizia Estense. Questo non solo non è un parcheggio scambiatore, che andrebbe collocato in periferia, per liberare il centro storico dalle auto, ma costituisce un terminale destinato a portare le auto sulle mura. Già non ho mai condiviso la scelta della precedente amministrazione di continuare a confermare a parcheggio il baluardo di San Lorenzo, cambiano le amministrazioni ma a volte si confermano gli errori sugli assetti della città. Ora per favore non si parli più di valorizzare e tutelare le mura estensi.

Capiamoci bene io sono assolutamente favorevole alle intese ed ai programmi pubblico-privato per affrontare i problemi della città. Là però dove sono chiari i rapporti. In questo caso però mi pare, forse è mia disinformazione, che non sia nulla chiaro e che il rapporto costi benefici sia a tutto vantaggio del privato con uno strumento di rigenerazione urbana che di tale non solo ha molto poco ma che contemporaneamente smentisce la salvaguardia del complesso delle mura.

arch. Michele Pastore