La Nuova Ferrara

Reggio Emilia È stato realizzato nella nostra città l’ultimo spot delle celebri figurine Panini. Ai ragazzi di oggi ultradigitalizzati, le immagini degli idoli del calcio sono offerte anche sullo smartphone, ma Panini – che le propone dal 2006 in versione elettronica – non cessa di diffonderle anche nel tradizionale formato cartaceo, inventato più di sessant’anni fa dai figli di un’edicolante di Modena. Fra le edicole che continuano a venderle c’è anche quella della piazzetta XXIV Maggio, ripresa insieme alla scuola media di Rivalta nel breve video registrato da una casa di produzione pubblicitaria con sede a Reggio Emilia.

L’istituto comprensivo Don Pasquino Borghi s’è limitato a mettere a disposizione un’aula del plesso di Rivalta dietro un compenso di 500 euro.

All’inizio dello scorso mese di dicembre vi è stato allestito per un’intera giornata il set cinematografico per simulare un’insolita lezione con attori che interpretano un giovane professore e i suoi alunni. Lui chiede di calcolare il tempo occorrente per raggiungere l’edicola dove essi potranno acquistare le nuove figurine Panini, mentre le vecchie vengono scambiate fra i banchi e accuratamente misurate. Segue l’applicazione pratica. Nell’ultima sequenza, girata all’inizio di gennaio, si vedono i ragazzi che arrivano correndo nella piazzetta XXIV Maggio e fanno incetta dei cartoncini della nuova collezione su cui sono riprodotte le ambite foto dei calciatori. Lo spot è stato realizzato dall’agenzia Ad Store. La produzione dello spot, proposto nei formati da 40, 20 e 10 secondi, è della reggiana Diaviva con la regia di William9. La pianificazione è a cura di Havas Media.

Lo spot è stato ideato per essere trasmesso sui canali televisivi dal 40 al 46 riservati ai programmi per i ragazzi, da Boing a Rai Gulp a Cartonito. Anche l’edicolante è stata gratificata per avere consentito le riprese e l’esposizione dei manifesti promozionali per un’intera mattinata. È all’origine di tutto un’altra storica edicola, che la madre dei fratelli Panini gestì fino al primo dopoguerra nel corso Duomo, a Modena. I figli Giuseppe, Benito, Umberto e Franco fondarono nel 1961 la casa editrice per commercializzare con il loro nome la prima collezione dei calciatori. Fu un’intuizione formidabile, premiata in pochi anni con un successo straordinario. Le figurine venivano acquistate a migliaia, scambiate per completare gli album e contese tramite giochi d’abilità e fortuna. Oggi le più rare hanno un valore filatelico. Le raccolte complete, anzitutto quelle degli anni Sessanta, possono valere fino a 1.500 euro e più.