La Nuova Ferrara

La rassegna Campioni

Polisportiva Scandianese scuola di vita

Nicolò Valli
Polisportiva Scandianese scuola di vita

Dal 1969 si propone come punto di riferimento per l’attività di sportivi di ogni età in paese

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Gli anni alle spalle sono 56, ma l’energia e la voglia di fare sono ancora quelle dei giorni migliori. La Polisportiva Scandianese è una realtà che per grandezza e posizione geografica è conosciuta anche al di là della stessa Scandiano. Nata nel 1969 con gli obiettivi di far praticare sport in modo sano e sicuro agli scandianesi, si è aggiornata ma non ha cambiato quello che è il suo scopo: mantenere una dimensione ludica, a prescindere dalle discipline.

Lo conferma anche la vicepresidente Sara Gualtieri: «Non andiamo al campo o in palestra con l’obiettivo di vincere e portare a casa più medaglie possibili – dice –. Primeggiare fa certamente piacere ma vi assicuro che quando parliamo tra noi di come crescere e stabilizzarsi, lo facciamo pensando perlopiù ad una crescita societaria che esulta dalle classifiche».

La Polisportiva Scandianese, guidata dal presidente Luca Girolamo Carini, è coordinata dall’attività in segreteria di Lisa Frasson, con il supporto, nel ruolo di consiglieri, di Alberto Artioli, Franco Bertolini, Maria Lucia Campani, Moreno Caprari, Francesca Dall’Ovo, Gretha Fontanelli, Fabrizio Galassini, Simona Rivi, Simone Rossini, Cristina Simonazzi, Irene Valentini e Cecilia Zambelli. Ad oggi, i soci suddivisi nelle diverse discipline sono quasi duemila, numero davvero invidiabile con età differenti: dai 3 ai 99 anni, in sostanza, le opportunità non mancano.

Vicepresidente Gualtieri, di quali discipline potete disporre all’interno della vostra società?

«Nuoto libero, pattinaggio artistico, danza, ginnastica artistica, ritmica e acrobatica, atletica leggera, fitness, arti marziali. La nostra offerta è veramente variegata».

Come siete organizzati per rispondere a una richiesta così elevata di iscritti?

«La nostra sede fisica è in via Fogliani, nel cuore di Scandiano, ma ci affidiamo alle strutture comunali come pista di atletica allo stadio Torelli, le palestre di Ventoso e via Longarone, gli spazi ad Arceto e Chiozza e la tensostruttura. Per fare fronte a gare ed allenamenti possiamo vantare su circa 50 allenatori formati».

La vostra attività dura 12 mesi all’anno?

«Praticamente sì, considerato che in estate è ormai una certezza il nostro campo estivo che raggruppa bambini e ragazzi di tutto il territorio. Le discipline che seguiamo, essendo molto differenti tra loro, viaggiano per la maggior parte del tempo a compartimenti stagni ed il campo estivo è anche un’occasione per ritrovarsi e stare tutti insieme in un contesto diverso da partite ed allenamenti».

Com’è strutturato?

«Per le scuole elementare c’è tutta l’area verde tra lo stadio e il palazzetto dello sport, la vera area sportiva a Scandiano. Per i bambini del nido, invece, c’è una piccola scuola materna dove portiamo avanti la nostra attività nei mesi più caldi dell’anno».

Da un punto di vista agonistico quali risultati state raccogliendo?

«Ripeto che non è il nostro focus principale. In ogni caso abbiamo la ginnastica ritmica che sta fornendo gare di alto livello, sia con la Uisp che con la Federazione. Alle fase nazionali la nostra danza caraibica si mette molto spesso in mostra, così come la ginnastica artistica».

Perché credete così tanto alla filosofia della Uisp?

«Perché per quanto riguarda lo sport porta avanti i valori che ci sono sempre stati a cuore, come quelli dell’inclusione e della volontà di far praticare lo sport a prescindere dalle capacità. È anche un’occasione per fare uscire i ragazzi da casa».

Un tema, quest’ultimo, che sta particolarmente a cuore anche alle famiglie, spesso preoccupate per salute fisica e psicologica dei propri figli.

«Purtroppo le percentuali sull’abbandono dello sport in fase adolescenziale sono in aumento, ed è per questo che noi abbiamo partecipato ad un bando della Regione per intercettare dei fondi».

Che tipo di progetti sono e a cosa sono finalizzati?

«Andremo nelle scuole, in particolar modo al Gobetti, a realizzare dei progetti, utilizzando lo sport per invogliare i ragazzi a provare, qualsiasi sia la disciplina».

A livello strutturale ci sono delle novità?

«Stiamo portando avanti i lavori per la “nostra palestra”, che sarà privata su spazio del suolo comunale. Sarà uno spazio interamente dedicato alla ginnastica, alla danza e al parkour, quest’ultimo settore in cui siamo particolarmente attivi con tutta la ginnastica posturale per i più anziani».

Sentite una responsabilità verso le famiglie del territorio?

«Ovviamente. In tanti ci scelgono affidando i loro figli e noi cerchiamo di offrire il servizio migliore non solo per l’aspetto sportivo ma anche per quello educativo».

La vostra passione per lo sport nasce da lontano, non è vero?

«Io ho provato diverse discipline, dalla ginnastica al pattinaggio. Il presidente Carini, invece, proviene da mondo del judo e delle arti marziali. Ora siamo numero uno e numero due della società ma alla Polisportiva Scandianese facciamo parte di un un’unica grande famiglia».

Siete una società molto attenta anche alla sfera sociale: che programmi avete?

«Tra le diverse iniziative cito quella coi ragazzi disabili, attraverso il progetto CSV Emilia (di cui parliamo nella pagina a lato, ndr). Ci mettiamo a disposizione per formare nuovi ragazzi. Non mancano poi iniziative come la palestra sotto il cielo, l’Afa (Attività Fisica Adattata) neurologica e le camminate per le donne con il tumore al seno. Abbiamo voglia di essere sempre più un riferimento, da un lato da un punto di vista sportivo e motorio e dall’altro di crescita dei ragazzi che saranno i cittadini di domani». l

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